Il numero due del Pd all’assalto della Leopolda: «Gli ultimatum da lì sono come quelli del Papeete»

«Noi vogliamo cambiare l’Italia. E per cambiare l’Italia non si fanno interviste a distanza, non si dice devi fare questo»

«Noi non vogliamo fare quattro campagne elettorali parallele da qui a quando si voterà, noi vogliamo cambiare l’Italia. E per cambiare l’Italia non si fanno ultimatum, non si fanno interviste a distanza, non si dice devi fare questo, altrimenti: altrimenti cosa? Non è che se un ultimatum, prescindendo dal contenuto, lo lanci dal Papeete è peggio che se lo lanci dalla Leopolda, gli ultimatum non vanno lanciati» ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, parlando a Rimini alla convention di Dems.


«Perché altrimenti – ha aggiunto – si sfascia tutto. E qui in gioco non c’è solo un’esperienza di governo, qui in gioco c’è la tenuta della democrazia liberale in questo Paese. E chi mette in discussione, giocando con il fuoco, questa esperienza di governo, mette in conto di esporre il nostro Paese ad un’involuzione di carattere democratico».


Non sono piaciute le parole di Renzi

Il riferimento è alla recente intervista a La Stampa di Matteo Renzi che nella manovra vorrebbe inserire più soldi per misure di sviluppo dell’economia.

Foto in copertina: Angelo Carconi per Ansa

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