Elezioni regionali, il patto Pd-M5s per l’Umbria non regge in Emilia-Romagna

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha ipotizzato un sostegno al governatore Dem Stefano Bonaccini

In Umbria la strategia scelta da Pd e 5 Stelle è quella del patto civico. I due partiti hanno fatto un passo indietro per provare ad avere una chance in più: soprattutto il Pd che vuole provare a fare dimenticare le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la giunta Dem, mentre Matteo Salvini da settimane ormai si sta dedicando alla campagna elettorale (per Donatella Tesei) sul territorio.


«Chi vota Vincenzo Bianconi, un imprenditore senza tessere di partito o iscrizioni a movimenti, per la prima volta in 70 anni libera la giunta regionale dai partiti» ha detto il capo politico M5s Luigi Di Maio in vista del voto del 27 ottobre.


Diversa la situazione per l’Emilia-Romagna (si voterà per le Regionali a gennaio 2020), dove il Pd ha un presidente di Regione che punta alla riconferma. Lo sanno bene i colleghi di partito di Stefano Bonaccini, che proprio durante la prima direzione Dem dopo la scissione hanno frenato subito sulla possibilità di replicare lo schema umbro.

Oggi è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi a ipotizzare un sostegno con una lista a Stefano Bonaccini: «In Umbria siamo con Bianconi e poi in Emilia Romagna il mio amico fraterno Bonaccini si merita tutto l’apporto possibile: noi non pensavamo di correre ma ce lo stanno chiedendo. Ci ragioneremo».

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