Governo, Conte su Renzi: «Come posso stare sereno?Rischiamo di non andare avanti»

Il premier chiarisce che per arginare Renzi non ci saranno patti individuali: «Non abbiamo bisogno né di crostate né di merendine, ci possiamo vedere tranquillamente, ma non davanti a qualche caminetto»

A poche settimane dalla scissione di Matteo Renzi dal Pd, e la fondazione del suo nuovo partito Italia Viva, Giuseppe Conte lamenta di sentire continuamente il fiato sul collo dell’ex premier rispetto al suo governo. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio in un’intervista al Corriere della Sera.


«Ha bisogno di rimarcare uno spazio politico e ogni giorno ripropone questa logica, questo ci precluderà di poter andare avanti. È inaccettabile», dichiara Conte che si lascia anche andare a un «come posso star sereno…?».


Conte ha condiviso le sue preoccupazioni anche con La Repubblica. Il premier teme che Renzi voglia tornare a Palazzo Chigi. Ma a chi gli chiede se il fondatore di Italia Viva sia una mina vagante per la stabilità del governo e il rischio del ritorno al voto Conte risponde: «Cosa significa andare a votare? Siamo partiti adesso. C’ è un mondo che aspetta, lì fuori. Avete sentito cosa chiedono i cittadini? Vogliono la soluzione ai loro problemi. Ogni volta che li incontro sono affettuosi, sono carini. C’è una investitura anche affettiva della gente. Le persone vogliono credere. Vogliono una squadra di governo che lavori per loro, non per sé stessi».

Ma per arginare le pretese, gli impulsi o i desideri dell’ex premier, Conte dice che non ha alcuna intenzione di «fare un patto singolo con Renzi, non è nella mia cultura». Specificando: «non abbiamo bisogno né di crostate né di merendine, ci possiamo vedere tranquillamente, ma non davanti a qualche caminetto». Niente sotterfugi, dunque. «Al tavolo io parlo con i ministri e i capidelegazione, perché quella è la mia squadra», dice.

Dopo il piano di Di Maio e Bonafede sui migranti, Conte si trattiene, aggiungendo solamente che: «La politica sui migranti deve essere multilivello, non basta interrogarsi su sbarchi sì, sbarchi no».

E sul presunto conflitto d’interesse, a seguito dei contatti tra gli 007 italiani e il ministro della Giustizia americano William Barr, avallati da Conte, il premier non si dice preoccupato dell’interrogazione parlamentare richiesta da Salvini: «E di che parliamo? Di una questione di quando ero bambino, affrontata da tutti i giornali? Mi auguro che Salvini, invece di dilettarsi andando a recuperare questioni superate, faccia opposizione offrendo proposte credibili e non annunciando la flat tax al 15% per tutti, oppure una manovra da 100 miliardi».

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