Renzi fa ballare ancora il governo: «Nessuna alleanza con i 5 Stelle nel 2023». Conte: «Non abbiamo bisogno di fenomeni»

All’attacco dell’ex premier sull’aumento dell’Iva replica anche Enrico Letta: «Ha già disseppellito l’ascia di guerra»

Matteo Renzi chiude a ogni futura possibile alleanza elettorale di Italia Viva con il M5S e torna allattacco sul taglio delle tasse sul lavoro. Parlando al Festival delle città l’ex premier ha chiarito: «Nel 2023 io non voglio mica fare la corsa elettorale assieme ai Cinque Stelle, sia chiaro». Secondo Renzi con il nuovo governo «abbiamo guadagnato un anno di tempo» per far abbattere i tassi di emissione dei nuovi titoli di debito. «Recuperata un po’ di tranquillità – ha concluso- arriviamo al 2023 poi io a M5s dico “è stato bello, grazie”».


Il leader di Italia Viva polemizza poi nuovamente sul tema taglio del cuneo fiscale previsto dal governo per 3,4 miliardi che ieri aveva definito un «pannicello caldo». «Io ho dato 80 euro al mese per sei anni – affonda Renzi – ed hanno detto che era una mancia. Ora mettono solo 2 miliardi sul cuneo fiscale, e mica possono dire che è la rivoluzione del proletariato».


Non si fa attendere la stoccata di ritorno del premier Conte a Renzi: «Tutti devono partecipare con massima impegno e determinazione all’azione del governo. Non abbiamo bisogno di fenomeni. Poi se uno vuole andare in tv vada pure, ma si sieda al tavolo. Quando ci si siede vale la forza delle argomentazioni».

Renzi riprende alcuni degli argomenti posti sul tavolo nella lettera al Corriere della Sera in cui poteva al governo questioni che ritiene centrali. Oltre alla priorità dello scongiuramento dell’aumento dell’Iva e del potenziamento, come detto, del taglio del cuneo fiscale, l’ex presidente del Consiglio insiste sulla riduzione della spesa e la rimodulazione del debito pubblico.

Nella lettera aperta Renzi era andato all’attacco del suo predecessore proprio sul tema dell’Iva. Aveva scritto infatti: «L’esperienza del governo guidato dall’onorevole Letta ricorda a tutti noi come aumentare l’Iva in un momento di stagnazione economica indebolisca profondamente i consumi: era l’ottobre del 2013 quando l’esecutivo decise l’ultimo aumento. E per mesi l’Italia ne ha pagato le conseguenze».

La replica dello stesso Letta non si è fatta attendere. Intervenendo a L’Aria che Tira su La7 dà un «un consiglio non richiesto a Conte e a Zingaretti». E aggiunge: «È evidente che la lettera di Renzi è per dissotterrare l’ascia di guerra: ‘Io vi faccio ballare’. Penso che loro non debbano accettare questo gioco, non facciano come me. Conte e Zingaretti hanno il coltello dalla parte del manico. Non è possibile che una maggioranza vada avanti in un ‘Vietnam’ quotidiano».

E suggerisce ancora: «Conte e Zingaretti hanno il coltello dalla parte del manico. Non è possibile che una maggioranza vada avanti in un “Vietnam” quotidiano. Facciano con Renzi un patto, nel momento in cui Renzi non lo rispetterà si vada al voto. Se si va avanti come oggi il governo non arriva a mangiare il panettone».

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