No, le cartine appese alle pareti delle classi non dovranno essere aggiornate. Il consiglio provinciale di Bolzano ha davvero approvato una modifica per sostituire le parole “Alto Adige” e “altoatesino”, ma la novità non andrà a ripercuotersi sulla toponomastica, come è sembrato in un primo momento.
La vicenda ha subito scatenato polemiche. A chiarire la questione è intervenuto nel corso della giornata il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher.
«La denominazione Alto Adige non è stata abolita. Va ricordato che non sarebbe neanche possibile, visto che la denominazione della Regione Trentino Alto Adige Suedtirol è sancita dalla Costituzione», ha detto il presidente.
E poi ha specificato: «L’emendamento riguardava semplicemente un comma della legge omnibus, nel quale la denominazione Alto Adige è stata sostituita con quella di Provincia di Bolzano». Non si tratta dunque di un’abolizione, ma di una modifica all’articolo 2 del disegno di legge numero 30 relativo a “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea“.
Una modifica dietro a cui si cela in realtà uno strappo che riguarda la definizione Alto Adige, mal sopportata dai cittadini di lingua tedesca. La modifica, che non ha alcun effetto generale su altre leggi, è stata votata con 24 voti a favore dai partiti Suedtiroler Volkspartei, Suedtiroler Freiheit e Freiheitlichen, mentre hanno deciso di astenersi i consiglieri di Pd, Verdi, Lega e Team Koellensperger. Unico ad opporsi è stato il consigliere di Fratelli d’Italia.
«Credo che il Governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge – ha detto durante il suo intervento in aula – l’impugnazione sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale», aveva detto Kompatscher dopo l’approvazione.
Questo articolo era stato pubblicato con il titolo: “Non si può più dire ‘Alto Adige’ o ‘altoatesino’, Bolzano sfida il Governo: «Impugnare questa legge sarebbe un affronto»”. Il titolo è stato cambiato alla luce delle dichiarazioni del presidente della Provincia di Bolzano. Ci scusiamo con i lettori.
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