Violentata in guardia medica, nessun risarcimento per la dottoressa: «Abbandonata dallo Stato» – L’intervista

Oltre al danno anche la beffa: nessun risarcimento e soprattutto nessun sostegno da parte delle istituzioni politiche

«Sono stata lasciata da sola. Niente è cambiato da quel giorno, chi avrebbe dovuto tutelarmi e proteggermi non ha fatto nulla. Nemmeno la politica, nessuna legge ad hoc», a parlare a Open è la dottoressa Serafina Strano, 54 anni, aggredita e violentata durante il suo turno nell’ambulatorio della guardia medica di Trecastagni (Catania) nella notte tra il 18 e il 19 settembre del 2017.


Nessun risarcimento

Oltre al danno anche la beffa: la dottoressa non verrà risarcita poiché «il diritto all’indennizzo risulta prescritto». La polizza per infortuni, stipulata dall’Asp di Catania, ci spiega, «non tiene conto del tipo di aggressione che ho subito». Dunque né della violenza sessuale né dello stupro. E non è finita qui: «Visto che l’Asp si è limitata ad aprire d’ufficio il sinistro non proseguendo poi con la pratica, io non ho fatto in tempo a presentare i certificati per il rimborso delle spese mediche».


Le visite mediche, sostenute dopo quella notte di paura e violenza, potrebbero pesare tutte sulle tasche della vittima.

«Troppe parole e pochi fatti»

«Il mio tono di voce parla da sé. Come devo sentirmi? Sono arrabbiata, io ci sto mettendo tutta la buona volontà per buttarmi alle spalle questa storia ma è un qualcosa che rimane per tutta la vita» dice a Open. «Tante, anzi troppe parole e pochi fatti in questi due anni» ha concluso.

Ce l’ha soprattutto con la politica che si è fatta sentire solo quando, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata invitata alla Camera.

Aggressore condannato a 8 anni

L’unica certezza, al momento, è la condanna del suo aggressore: 8 anni di reclusione, nonostante il pm ne avessi chiesti 15. Alfio Cardillo, il 27enne arrestato il 19 settembre del 2017, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Adesso è in carcere.

Foto in copertina: Giuseppe Lami per Ansa

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