Manovra, le microtasse che fanno litigare il governo. Ma portano 2 miliardi di entrate

Il testo ha ottenuto la bollinatura della Ragioneria generale. La tassa sulle auto aziendali frutterà 332,6 milioni. Il congedo per i neo papà sale da 5 a 7 giorni

Lunedì 4 novembre il testo della Manovra sarà esaminato in Senato: spetterà al parlamento fare delle modifiche durante la conversione in legge, entro il 31 dicembre. «Si può migliorare» ha spiegato sulla Stampa il ministro dell’Economia Gualtieri (Pd).


I tre punti principali sono i 22,67 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva, i due miliardi legati alle microtasse e l’aumento del deficit per 16,3 miliardi nel 2020.


Le entrate

Dopo aver verificato conti e coperture, la Ragioneria dello Stato ha ‘bollinato’ il testo. La parte più divisiva per la maggioranza è quella legata alle tasse considerate ‘etiche’, le microtasse, tra le quali c’è la plastic tax e la stretta fiscale sulle auto aziendali. Se in totale nel 2020 peseranno per oltre 2 miliardi, l’anno successivo l’incasso raddoppia a oltre 4 miliardi perché il gettito della plastic tax sale a 2,2 miliardi e arriva anche l’effetto della stretta sulle agevolazioni fiscali legate solo ai pagamenti con la carta.

Quest’ultima norma alleggerirà le tasche dei contribuenti per circa 868 milioni. La stretta sulle auto aziendali comporterà un maggior gettito di 332,6 milioni nel 2020, che saliranno a 387,4 milioni nel 2021 e a 378,8 milioni nel 2022.

Poi c’è la tassa sulla plastica, che vale un miliardo nel 2020, visto che si applica da metà anno, e 2,2 miliardi nel 2021. Ci sono poi i 233,8 milioni di incassi dalla tassa sulle bevande zuccherate, gli 88,4 milioni dalle accise sui tabacchi, i 30,6 milioni dall’imposta su cartine e filtri delle sigarette, i 108 milioni dall’arrivo della web tax.

Dal 2021, lo Stato potrà contare sulle maggiori entrate legate al freno alle detrazioni fiscali, che saranno riconosciute in gran parte solo per pagamenti tracciabili: gli italiani avranno 868 milioni di ‘sconti’ in meno.

Sempre sul fronte delle entrate, il forfait al 15% per le partite Iva peserà per 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. Il paletto più ‘pesante’ è quello sul divieto di cumulo per chi ha anche redditi da lavoro dipendente superiori a 30 mila euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022. Con lo stop alla flat tax sopra i 65 mila euro, che doveva scattare dal 2020, lo Stato risparmierà 154 milioni nel 2020, 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022.

Le uscite

Nel capitolo spese rientra invece il bonus bebé: si stima che nel 2020 i nuovi nati saranno 440 mila. L’assegno varrà per tutti loro, ma varierà a seconda del reddito delle famiglie: un terzo riceverà la cifra massima, cioè 160 euro al mese.

Ai rinnovi dei contratti pubblici vanno 1,6 miliardi in due anni, mentre l’abolizione superticket costa 554 milioni.

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