Champions League: crollo Inter a Dortmund: da 0-2 a 3-2. Il Napoli fa 1-1 col Salisburgo

Clamoroso calo nerazzurro nella ripresa. Conte ora è terzo. Azzurri secondi, ma ancora ingolfati

Perde l’Inter, pareggia il Napoli nella quarta giornata di Champions League. Si mordono le mani i nerazzurri che a Dortmund vanno avanti 0-2 nel primo tempo (5′ Lautaro Martinez, 41′ Vecino), ma nella ripresa vivono un incubo. In mezzora il Borussia ne fa 3 (doppietta di Hakimi e rete di Brandt). Nel girone Inter terza, tre punti sotto ai tedeschi.

E’, invece, secondo nel suo raggruppamento il Napoli, che fa 1-1 col Salisburgo al San Paolo e spreca la chance di centrare aritmeticamente la qualificazione agli ottavi. Succede tutto nel primo tempo. Ospiti avanti con Haaland (10′) su rigore procurato da Koulibaly. Pari di Lozano al 44′. Due pali per gli azzurri.


Illusione Lautaro

L’Inter parte forte a Dortmund e lo fa nel segno del suo numero 10, che va oltre le cifre appuntate sulle spalle. Lautaro Martinez è tutto: attaccante totale, rifinitore, bomber. E se ne accorge anche il Dortmund. Il primo tempo è cattedratico. Lautaro, che fa coppia con Lukaku, è una scienza esatta in avvicinamento alla porta. Dopo 5′ mette in mostra tutto il repertorio. Furbata a centrocampo, aggiramento di Hummels (mica uno qualsiasi), attacco con finte alla porta e botta terrificante. Bomber e suggeritore. Il cambio di campo che porta al raddoppio di Vecino nasce da un reverse dell’argentino e da una sua apertura panoramica (per Candreva), che è roba da trequartista purissimo.


Il gol di Lautaro, Ansa

Super Handanovic, ma la difesa

Lautaro dà spettacolo, Handanovic pure. Perché davanti al Muro Giallo la difesa dell’Inter (Godin-De Vrij-Skriniar) balla un po’ troppo. Lo slovacco, in particolare, va nel pallone. E quando Brozovic, già di per sé poco difensivo, viene tirato fuori dalla copertura, Goetze e Sancho possono affondare. Senza fare, però, i conti con l’oste. Handa è super in almeno due circostanze ma nulla può quando i compagni vanno in apnea e subiscono l’ondata giallonera a inizio ripresa. La facilità con cui Goetze pesca Hakimi (difensore bomber, tre gol in Champions) è un errore blu, che a certi livelli può fare danni a profusione.

L’Inter rischia di farsi male. E così va a finire, con ampio tocco di autolesionismo sulla palla persa da Brozovic su rimessa laterale. Brandt, che va in porta per l’1-1, quasi non crede ai suoi occhi. L’Inter è piantata sulle gambe. Sembra quella di Brescia o Bologna. Con la differenza che di fronte c’è il Borussia Dortmund. Che scende giù come il diluvio universale.

Conte toglie Lukaku per Politano. Che entra e si fa male. L’Inter è praticamente in 10 e Sancho la apre a metà. Il filtrante per la doppietta di Hakimi è uno schiaffone al primo tempo nerazzurro e a una difesa scoperta e disattenta. Il calo fisico dell’Inter è lo spartito su cui il Dortmund suona la sua riscossa.

Il rigore causato da Koulibaly, Ansa

Napoli: male Koulibaly. E i pali…

La noia non abita neanche al San Paolo dove nel solo primo tempo gli azzurri e il Salisburgo tirano 27 volte verso le porte. Con ampio predominio campano minato, però, dall’ormai solito errore di Koulbaly. La scivolata, fallosa e gratuita, che manda il fenomenale Haaland ( 7 gol in 11 tiri!) dal dischetto a fare 0-1 è una martellata alla quale la squadra di Ancelotti risponde con veemenza, sfortuna ed errori. Callejon, che timbra il 13esimo palo stagionale del Napoli, guida una riscossa coronata a fine primo tempo dal gol di Lozano (il primo al San Paolo) dopo un fiume di occasioni sprecate. Da Insigne, in particolare.

Le torri

Ancelotti decide di giocarsi i centimetri di Milik sono nel quarto d’ora finale, ma la ripresa di Napoli-Salisburgo non offre le emozioni del primo tempo. Il solito legno, sì. Lo prende Insigne, col pallone che sbatte prima sulla traversa e poi sulle spalle del portiere ospite. Pali-traverse, ora sono 14. Ma non bastano a giustificare l’involuzione del Napoli. E il ritiro, a quanto pare, non basta.

Foto di copertina Ansa

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