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Delitto di Roma, i tabulati confermano i contatti tra gli uomini dei clan e i due arrestati per l’omicidio di Luca

05 Novembre 2019 - 07:24 Redazione
I funerali del giovane, su richiesta dei genitori, si terranno in forma strettamente privata

L’ipotesi era già sul tavolo, ora arriva la conferma. Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, arrestati per l’omicidio di Luca Sacchi, avevano contatti con uomini tuttora indagati per mafia. È quanto emerge, secondo il Messaggero, dai primi risultati sull’elenco dei tabulati e dei telefoni.

I dati delle celle telefoniche servono per capire chi ha chiamato chi e quando sono avvenute le telefonate. Elementi fondamentali per ricostruire il ruolo delle persone coinvolti nella vicenda che ha portato alla morte del 24enne.

Ci sono anche nuovi elementi sulla Smart bianca, l’auto con cui Del Grosso e Pirino sono arrivati davanti al John Cabot Pub e con la quale sono poi fuggiti. Si tratta di un’auto sostitutiva, data a Pirino dal centro Mercedes-Smart che si trova fuori dal Raccordo anulare, vicino a Casal Monastero.

«Pirino aveva quella macchina da circa due settimane», spiega un impiegato al quotidiano romano. «Gliela avevamo data come auto di cortesia quando aveva portato qui la sua Classe A». Il giorno dopo l’omicidio Pirino è arrivato al centro chiedendo che l’auto venisse sostituita perché «difettosa».

«L’ho messa in moto, mi sembrava regolare, ma l’ho sostituita perché la famiglia Pirino è nostra cliente», continua l’impiegato. L’uomo descrive il 21enne «tranquillo» la mattina in cui arriva a consegnare la macchina.

Quando l’impiegato gli ha fatto notare un danno nella parte sinistra del paraurti anteriore, causato dalla fuga dal luogo dell’omicidio, Pirino ha risposto che «l’aveva ritrovata così fuori dalla sua abitazione». «Dal momento che le auto di cortesia hanno l’assicurazione, non abbiamo chiesto il risarcimento danni», conclude l’uomo.

La famiglia di Sacchi ha ottenuto il nullaòsta dalla Procura: mercoledì 6 novembre si svolgeranno a Roma i funerali del 24enne. E, attraverso i propri legali, i genitori hanno fatto esplicita richiesta di poter vivere con la massima riservatezza il giorno dell’addio a Luca, nel rispetto del proprio dolore e della sua giovane vita spezzata.

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