Esplosione ad Alessandria, la disperata chiamata del carabiniere: «Manda qualcuno perché stiamo morendo tutti»

«Manda qualcuno perché è esploso tutto, manda tutti, ci son feriti, siamo tutti feriti. Tutti quanti. Manda veloce». A parlare è il carabiniere Roberto Borlengo, uno dei tre feriti a seguito delle esplosioni nella cascina disabitata nell’alessandrino, e in cui hanno perso la vita tre vigili del fuoco: Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonio Candido. 


«Pasquale – continua Borlengo rivolgendosi al collega della centrale operativa in un audio dell’Adnkronos – manda qualcuno, ti prego, stanno morendo tutti. È esplosa la palazzina, stavamo facendo il sopralluogo ed è esplosa, è esplosa. Stiamo messi tutti male». 


«Se mi va male digli ai miei che gli voglio un mondo di bene, sto messo male. Stiamo sotto le macerie, fai in fretta ti prego. Stiamo tutti qua, siamo in cinque o sei. Stiamo morendo Pasquà, manda qualcuno ti prego», continua il carabiniere, mentre il collega dalla centrale tenta di rassicurarlo. 

«Sto per svenire Pasquale – si sente ancora nell’audio – fai presto. Io sicuramente ho perso un occhio, sto perdendo un sacco di sangue, abbi pazienza Pasquale, sto malissimo. Ho un piede sotto le macerie. Siamo tutti seppelliti. Dimmi te se devo morire così a 31 anni. Porta del ghiaccio per favore». 

Quel che sembra ormai certo è che le esplosioni sono state «un atto voluto e deliberato». Non si sa ancora chi sia l’autore del gesto, né quali siano state le ragioni. Si esclude la pista anarchica e terroristica. 

Tuttavia gli inquirenti stanno lavorando su almeno due ipotesi. L’una che riguarda possibili dissidi tra proprietario e figlio, o ancora l’intento di riscattare un risarcimento assicurativo. Nel frattempo è stato aperto un fascicolo contro ignoti. Le accuse sono quelle di omicidio plurimo e crollo doloso di edificio.

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