Cascina esplosa ad Alessandria, i dubbi del procuratore sul movente: verifiche sulla «situazione economica non florida» del titolare

Alla domanda sulla cifra dell’eventuale premio di risarcimento assicurativo, Cieri ha risposto: «No comment»

Il procuratore di Alessandria Enrico Cieri, che coordina le indagini sull’esplosione di Quargnento in cui sono morti tre vigili del fuoco, ha affermato: «Stiamo lavorando su piste ad ampio spettro e ad oggi un movente significativo non c’è». Oggi 7 novembre è stata allestita ad Alessandria la camera ardente per Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonio Candido. I funerali, invece, sono previsti per domani 8 novembre.


Il proprietario della cascina esplosa, Giovanni Vincenti, è stato ascoltato dagli inquirenti in quattro occasioni. Secondo quanto riferito dal procuratore, l’uomo «ha fatto alcuni nomi, sui quali sono necessari accertamenti», e ha parlato di «una situazione economica non florida». «Anche questo aspetto – aggiunto va capito e verificato con riscontri di fatti oggettivi».


Le ipotesi messe sul tavolo degli inquirenti in questi giorni sono principalmente due: dei dissidi tra Vincenti e suo figlio, smentiti da Vincenti stesso («la cattiveria più grossa che potevano dire, io non ho problemi con mio figlio assolutamente»), e un collegamento con il risarcimento assicurativo.

Per quanto riguarda la pista dei dissidi familiari, anche Cieri ha affermato di non averli riscontrati («A noi risultano composti»). Quanto al fatto che la cascina fosse o meno assicurata, il procuratore ha confermato che «un premio assicurativo esiste». Ma alla domanda dei giornalisti sui tempi della stipulazione e sulla cifra dell’eventuale premio di risarcimento, Cieri ha risposto: «No comment».

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