Migranti, Lamorgese rivendica l’accordo con Libia: così si sono ridotti gli sbarchi

Contro la ministra si è subito espresso Orfini: «Intervento imbarazzante e ipocrita»

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha parlato durante la sua informativa alla Camera per la prima volta in aula nel merito all’accordo con la Libia. «Quando è stato firmato il Memorandum of Understanding con la Libia nel 2017», ha detto la ministra, «i flussi migratori erano preoccupanti. Oggi sono calati, ma è ingiustificabile un calo d’attenzione sulle dinamiche migratorie ed i rischi umanitari».


Le parole della ministra vanno indirettamente contro le affermazioni del leader della Lega Matteo Salvini, che aveva recentemente parlato di un aumento degli sbarchi dall’inizio del nuovo governo M5s-Pd – da quando, cioè, non è più a capo del Viminale. Già qualche giorno fa, Lamorgese aveva detto: «Non siamo di fronte a nessuna invasione».


«Nel confronto con il 2017 si sono contratti i flussi dalla Libia e si è registrata una forte riduzione delle vittime in mare», ha affermato la ministra. «Il Memorandum ha contribuito a questi risultati, ma esso è anche importante per evitare l’isolamento delle autorità libiche».

Malgrado la forte riduzione degli sbarchi negli ultimi due anni, specifica, bisogna mantenere alta l’attenzione sulle migrazioni «che continuano ad interessare il nostro Paese e sui connessi rischi di natura umanitaria». «Le condizioni generali di insicurezza della Libia – ha detto – rischiano di facilitare l’attività dei trafficanti, anche con il rischio di infiltrazioni di jihadisti tra i migranti che arrivano sulle nostre coste».

Libia disponibile a rivedere gli accordi

A tal proposito, numerosi parlamentari avevano difeso la necessità di modificare gli accordi con la Libia, in vista anche delle inchieste dell’Onu e della corte dell’Aia avvenute negli ultimi due anni, e che denunciavano gravi condizioni umanitarie nei centri di detenzione.

Poco prima della scadenza per presentare richiesta di modifica (o annullamento) al bilaterale, il Ministero degli Esteri Luigi Di Maio aveva inviato una nota alle autorità libiche richiedendo la costituzione di una Commissione mista per parlare di come migliorare le condizioni di vita dei migranti e dei richiedenti asilo.

«L’1 novembre l’ambasciata italiana a Tripoli ha proposto la convocazione di una riunione della Commissione congiunta Italia-Libia per concordare un aggiornamento del Memorandum attraverso modifiche per migliorarne l’efficacia», ha dichiarato Lamorgese. «La proposta è stata accolta dalla Libia che ha comunicato la sua disponibilità a rivedere il testo».

«L’Ambasciata d’Italia a Tripoli – ha continuato Lamorgese – ha formalmente proposto alle autorità libiche, tramite una nota verbale, la convocazione di una riunione della Commissione italo-libica prevista dall’articolo 3 del Memorandum, al fine di concordare un aggiornamento dell’intesa attraverso modifiche volte a migliorarne l’efficacia da formalizzare nel prosieguo mediante uno scambio di note, come previsto dall’articolo 7 della stessa intesa».

Le modifiche chieste dall’Italia

Tra le modifiche che l’Italia chiederà al Memorandum of understanding siglato nel 2017 con la Libia c’è «il miglioramento dei Centri di detenzione con l’obiettivo di una loro graduale chiusura per giungere a centri gestiti dalle agenzie dell’Onu». Una richiesta in controtendenza con un decreto emanato il 15 settembre dalle autorità libiche per arginare l’operato delle Ong e delle associazioni umanitarie sul territorio libico.

In merito alla necessità di dover abolire definitivamente il Memorandum si è espresso ancora l’ex presidente del Partito Democratico Matteo Orfini. «Ho appena ascoltato alla Camera l’intervento della ministra Lamorgese sulla Libia», ha scritto in un tweet. «Un intervento imbarazzante e ipocrita. ‘I lager sono centri di migranti. Il memorandum una cornice da difendere. I libici partner affidabili’. Davvero vogliamo continuare a far finta di non sapere?».

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