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Trova un Rolex da 25mila euro e lo restituisce: 22enne disoccupato assunto dal proprietario

23 Novembre 2019 - 18:21 Redazione
Il giovane, originario del Senegal, interrogato a proposito del gesto, ha commentato: «Quel Rolex non era mio. Quindi dovevo per forza restituirlo. Mio padre mi ha insegnato questo. E io questo ho fatto»

Un orologio d’oro dal valore di oltre 25mila euro smarrito sul ciglio della strada. Siamo a Parma. L’oggetto, custodito in una bustina di velluto verde, viene ritrovato da Modou Gaye, 22 anni, originario del Senegal e residente nella Bassa parmense. Il giovane ha deciso di verificare il valore dell’orologio, marca Rolex, facendolo visionare a un gioielliere, che ne ha confermato l’autenticità.

Gaye è dunque andato a consegnarlo alla locale stazione dei carabinieri. Interrogato sul gesto d’onestà dalla Gazzetta di Parma, il ragazzo ha risposto: «Quel Rolex non era mio. Quindi dovevo per forza restituirlo. Mio padre mi ha insegnato questo. E io questo ho fatto». Quando il proprietario del Rolex, un imprenditore di Modena, è rientrato in possesso dell’orologio ha voluto conoscere la persona che aveva effettuato il gesto civico.

L’imprenditore aveva smarrito l’orologio il 9 novembre durante una trasferta di lavoro a Parma. Aveva denunciato lo smarrimento ai carabinieri, ma aveva pubblicato anche alcuni annunci sulle testate locali.

Un plauso arriva dal sindaco Federico Pizzarotti, che ha commentato: «Una bella storia di riscatto. Abbiamo tutti una storia, ed è bello sapere che l’onestà diventa il mezzo attraverso il quale poterla raccontare: squarcia il velo d’indifferenza facendoci sentire un po’ più umani e un poco meno disinteressati al mondo che ci circonda».

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Non è la prima occasione in cui un gesto nobile viene compensato con un’assunzione. Nello scorso gennaio, il cinquantanovenne Omar Chamkhou, disoccupato da cinque anni, aveva restituito un portafoglio contenente 900 euro ritrovato sulle rive del Brenta. Consegnatolo alla polizia municipale, era stato contattato dal proprietario Bernardo Finco, titolare della Conceria Finco di Bassano che, anche in questo caso, aveva deciso di aiutarlo.

In un’intervista al Giornale di Vicenza, Chamkhou aveva spiegato che per per lui avere di nuovo un lavoro era «stato come rinascere, dopo anni di sofferenza e disperazione». L’uomo, che ha tre figli minori, a causa dell’età avanzata non credeva più di riuscire a trovare una nuova occupazione dopo essere stato licenziato insieme ad altri 112 dipendenti dalla multinazionale Akzo Nobel di Romano.

Foto di copertina – @Ansa

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