Sequestrato il profilo Twitter del prof di Siena che inneggia a Hitler

Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, aggravata da negazionismo, le ipotesi di reato. Intanto Castrucci continua a rivendicare la sua libertà di espressione

Il procuratore di Siena Salvatore Vitello ha disposto il sequestro preventivo del profilo Twitter del professore Emanuele Castrucci e l’oscuramento dei tweet a sostegno di Adolf Hitler. La procura ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, aggravata da negazionismo. Il docente, che insegna Filosofia del diritto e Filosofia politica pubblica all’università di Siena, aveva postato una foto di Hitler con sopra la scritta: «Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri, che oggi vi governano dominando il mondo». Il tweet incriminato era già stato rimosso dallo stesso professore, che aveva però lasciato gli altri e aveva insistito pubblicando un altro stato: «Il re è nudo, ma da sempre guai a chi lo dice». Per l’esecuzione di entrambi i provvedimenti, di cui parla oggi La Nazione e Il Corriere della Sera, è stata data delega alla polizia postale.


Il rettore: «Il prof rivendica la sua libertà»

Il rettore di Siena Francesco Frati ha riferito ai giornalisti di aver ricevuto un messaggio dal professore «in cui continuava a rivendicare la sua libertà di espressione che secondo noi non è ammissibile, perché travalica quanto previsto dalla Costituzione e dal nostro ordinamento penale». Frati ha anche spiegato di non aver parlato con il professore «perché, avendo deciso di adire alle vie legali, ci parleranno eventualmente i miei avvocati». Per Frati è necessario «procedere nella maniera più diretta e spedita affinché questi fatti siano perseguiti». «Lo abbiamo fatto attraverso un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena», ha aggiunto «e con l’avvio di un procedimento disciplinare che ovviamente seguirà le strade dettate dai nostri regolamenti interni. Quel tipo di comportamenti non deve trovare spazio nei nostri Atenei. Vogliamo fare chiarezza e capire come impedire a questo professore di continuare a insegnare».


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