Cdm, approvato «salvo intese» il Milleproroghe. Via libera anche al dl Intercettazioni

Il governo incassa due “ok” dopo un Consiglio dei ministri durato oltre 6 ore. Ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere

È andato avanti per oltre sei ore il Consiglio dei ministri che ha portato all’approvazione del Milleproroghe, decreto che racchiude misure sui temi più vari, dalle concessioni autostradali al bonus verde. Fonti governative hanno confermato che il tavolo si è concluso con l’approvazione «salvo intese», una formula che apre alla possibilità di ulteriori modifiche. Ci sarebbero però ancora diversi nodi da sciogliere, partendo proprio dalla norme sulle concessioni autostradali. All’ultima bozza erano ben 38 gli articoli del decreto ma il testo su cui è stata condotta la discussione avrebbe subito delle modifiche rispetto alla bozza originaria arrivata sul tavolo di lavoro.


Approvato anche il Dl Intercettazioni. Bonafede: «Uno strumento irrinunciabile per le indagini»

Sempre durante il Consiglio dei ministri è stato approvato un decreto legge ad hoc in materia di intercettazioni, introdotto in tarda serata venerdì 20 dicembre. In base al decreto, il giornalista che pubblica l’intercettazione non potrà più essere incriminato per aver violato il segreto d’ufficio e gli avvocati difensori potranno estrarre copia delle intercettazioni rilevanti. Inoltre, non sarà più solo la polizia giudiziaria, ma anche i pm a decidere sulla rilevanza delle intercettazioni. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha spiegato che entrerà in vigore non prima di marzo 2020 «per dare il tempo agli uffici e addetti ai lavori di adeguarsi e di implementare sotto il profilo organizzativo una normativa così delicata».


«Adesso il provvedimento farà il suo iter parlamentare per la conversione – ha aggiunto il ministro su Facebook – ma c’erano atti che non potevamo ritardare, perché si mettevano a rischio tutte le indagini in corso nelle varie procura italiane». Ma è subito polemica sull’approvazione. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parla di «ennesima forzatura alle regole costituzionali». Non ci sarebbero, secondo Gelmini, i «requisiti costituzionali di necessità e urgenza, per realizzare una riforma organica che – per definizione – non può implementarsi tramite decreto-legge».

Franceschini: «No a condizioni ok Innovazione digitale»

Al termine del vertice di maggioranza, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha chiarito: «Oggi non c’erano le condizioni per approvare in Consiglio dei Ministri il Piano per l’Innovazione digitale. C’è bisogno di un approfondimento e le norme, frutto di un’intesa nella maggioranza, potranno essere inserite in un emendamento in sede di conversione del decreto».

Iv in Cdm non vota su concessioni

Italia Viva in Consiglio dei ministri “non ha votato” le norme inserite nella bozza di decreto Milleproroghe sulle concessioni autostradali e l’innovazione digitale. Lo spiegano fonti qualificate di Iv al termine del Cdm, spiegando di aver messo a verbale il dissenso su quelle norme, nell’ambito del decreto approvato salvo intese.

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