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Antartide, è italiano il primo ateneo al mondo a inaugurare una sede al Polo Sud

23 Dicembre 2019 - 22:06 Redazione
Il progetto, che è stato selezionato dal Miur e sarà realizzato nei prossimi tre anni, costerà 480mila euro

Non sarà una classe qualsiasi quella che accoglierà gli studenti dell’Università di Insubria in Antartide. L’ateneo con sedi a Varese e a Como investirà 480mila euro – di cui 90mila dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca – per istituire una sede al Polo Sud per la formazione di studenti e dottorandi, oltre che per la ricerca scientifica sul cambiamento climatico globale.

Sarà la prima università al mondo ad avere una “sede distaccata” al Polo Sud. Studenti e ricercatori dovranno fare i conti con le rigide temperature (nei mesi più caldi le temperature “salgono” a meno trenta-meno quaranta gradi centigradi in media) ma potranno fare affidamento, oltre alle due unità prefabbricate che saranno costruite, anche su alcuni servizi offerti dalla base di O’Higgins – sia per quanto riguarda il supporto aereo e navale, sia per la fornitura di energia elettrica, acqua ecc. ecc. -, che li ospiterà. Grazie alla stazione cilena potranno anche collegarsi via satellite con i loro colleghi in Italia, un’infrastruttura utile anche per la trasmissione di dati sul clima.

La sede nella base O’Higgins

La nuova sede universitaria farà parte dunque della base cilena di O’Higgins, situata a Nord-Ovest del continente bianco, poco a Sud rispetto al suo punto più settentrionale. Si tratta di una base scientifica, fondata nel febbraio del 1948, una delle più longeve delle settanta e passa basi scientifiche che esistono al Polo Sud.

L’Italia infatti vanta diverse basi al Polo Sud, dove il Paese è presente sin dalla metà degli anni ’80, ma nessuna è gestita da un ateneo anche se ovviamente tutte ospitano ricercatori impegnati in campi scientifici diversi, dalla glaciologia alla fisica, passando per le scienze del clima.

Stazione Mario Zucchelli – Wikipedia

L’attività di ricerca e di didattica

Non si tratta soltanto di un ecosistema unico, ma anche di un posto strategico da cui studiare il cambiamento climatico grazie ai bassi livelli di inquinamento che permettono di analizzare, oltre agli effetti dell’atmosfera dell’Antartide sul resto del mondo, anche le variazioni nel meteo e nel clima con maggiore precisione.

Il Polo Sud è in fatti un vero e proprio barometro del cambiamento climatico, anche visto che nei suoi ghiacci sono conservati “dati” sul nostro passato climatico che si estendono per oltre un milione di anni.

Per sfruttare al meglio queste possibilità, la nuove sede dell’Università d’Insubria sarà attrezzata con un laboratorio proprio per lo studio dei cambiamenti climatici ed ambientali. Ma è anche in cantiere l’istituzione di un proprio centro per lo studio dei cambiamenti climatici.

«Noi abbiamo due docenti che da vent’anni si occupano di cambiamenti climatici in Antartide e che hanno già fatto numerose spedizioni», spiega a Open Giorgio Zamperetti, delegato del Rettore ai progetti internazionali dell’ateneo. «Tramite una serie di apparecchiature si faranno delle ricerche sul permafrost per capire come l’impatto ambientale ne va a modificare la struttura».

In futuro gli studenti potranno svolgere anche tesi di laurea o di dottorato e fare ricerca da lì, anche grazie a una borsa di studio per un dottorato in Scienze polari, co-finanziata dall’Università Ca’Foscari di Venezia. In vista dell’apertura della nuova sede, l’ateneo lombardo sta rivedendo il corso di laurea magistrale in Scienze ambientali per preparare all’esperienza in Antartide anche i più giovani tra gli aspiranti scienziati.

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