Usa 2020, detenuti usati per la sua campagna di Bloomberg. Siluro sul miliardario, costretto al dietrofront

L’ex sindaco di New York si è giustificato dicendo di non saperne nulla

Una società appaltata da Mike Bloomberg, candidato alla nomination democratica per la Casa Bianca, ha impiegato i detenuti per fare telefonate di campagna elettorale in vista delle presidenziali 2020.


La notizia era stata data inizialmente dal sito The Intercept, che specificava come le telefonate arrivassero in almeno un caso da un carcere dell’Oklahoma, utilizzato per questi servizi da un’azienda del New Jersey.


Ad ammetterlo è stato lo stesso miliardario, che ha però a però aggiunto di aver già liquidato la società di call center che usava i carcerati. «Ne siamo venuti a conoscenza quando un giornalista ci ha telefonato», si è giustificato Bloomberg in un comunicato ufficiale. «Ma appena capito attraverso quale sub-appaltatore aveva fatto questa cosa, abbiamo liquidato loro e l’azienda che li aveva ingaggiati».

«Non ci piace questo modo di operare, e faremo in modo di controllare meglio le società a cui diamo questi appalti», ha continuato.

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