Quante persone transgender ci sono in Italia? Al via la prima, storica indagine

A parte le semplificazioni sul tema e gli errori spesso derivanti dall’uso di un linguaggio non appropriato, in Italia c’è un vuoto riguardo le stime sul numero di persone transgender

Nell’immaginario comune, una persona transessuale è colui o colei che, non identificandosi nel genere biologico, sceglie di cambiare sesso. La realtà, però, è che quando si parla di identità sessuale le sfumature sono molteplici e la stessa condizione di transgender implica una transizione da un genere all’altro che può durare a lungo o non concludersi mai.


A parte le semplificazioni sul tema e gli errori spesso derivanti dall’uso di un linguaggio non appropriato, in Italia c’è un vuoto riguardo le stime sul numero di persone transgender. Per questo motivo l’università di Firenze, l’Azienda ospedaliera universitaria Carreggi, l’Istituto superiore di sanità, la fondazione The Bridge e l’Osservatorio nazionale sull’identità di genere hanno avviato un’indagine, SPoT.


Il nome è un gioco di parole con il termine inglese, traducibile con “individuare”, ma anche l’acronimo di Stima della Popolazione Transgender. L’indagine, rivolta agli adulti italiani, servirà ai ricercatori per capire quanto è numeroso il bacino di persone che si rivedono in questa condizione, spesso discriminata perché invisibile, considerata “diversa”.

Per partecipare all’indagine, è sufficiente compilare un questionario anonimo sul sito www.studiopopolazionespot.it. «I dati della letteratura scientifica internazionale suggeriscono che la percentuale di popolazione transgender dovrebbe essere compresa tra lo 0,5 e l’1,2% del totale. Se confermata anche nel nostro Paese, consterebbe in circa 400mila italiani», ha spiegato Marina Pierdominici, ricercatrice dell’istituto superiore di sanità, a Repubblica.

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