Matteo Renzi piccona il Pd: «Sono al rimorchio del Movimento cinque stelle»

E per finire la frecciata al ministro degli Esteri: «Mi permetto di dare un suggerimento a Di Maio senza polemiche: la Farnesina ha ottimi professionisti»

Il leader di Italia Viva attacca ancora a testa bassa il suo ex partito. Questa mattina, 17 gennaio, intervistato durante Circo Massimo su Radio Capital, Matteo Renzi se la prende soprattutto con il Pd: «Il Pd va a rimorchio dei grillini, io pensavo che fossero la casa dei riformisti».


La dimostrazione, dice lui, è la querelle sulla prescrizione perché, dice «la riforma Bonafede apre all’incertezza e al populismo giudiziario».


Nessuna tregua anche con Luigi Di Maio: «Mi permetto di dare un suggerimento a Di Maio senza polemiche: la Farnesina ha ottimi professionisti, anch’io all’inizio ero partito prevenuto prima di lavorandoci, il ministro degli Esteri si faccia aiutare, e le nostre priorità sono di recuperare un ruolo, soprattutto in Libia».

Attacchi a testa bassa che possono portare ad un allontanamento dalla maggioranza? Assolutamente no, assicura Renzi: «Ma perché dovremmo fare la crisi di un governo che abbiamo fatto nascere noi? Se diciamo no a quella porcheria della prescrizione non vuol dire che vogliamo la crisi».

Più moderata, paradossalmente, la posizione su Autostrade. Il no alla revoca è diventato un forse, a quanto pare: «La revoca ad Autostrade sta in piedi se hai la base giuridica, altrimenti stai facendo il più grande regalo ad Autostrade che chiederà 40 mld di risarcimento». Ancora: «Chi è colpevole paghi – ha aggiunto – ma bisogna avere serietà, dire che faremo la revoca significa spaventare gli investitori».

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