Falso vino Doc e Igt nell’Oltrepò Pavese: in manette cinque persone

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche oedenominazione di origine di prodotti alimentari

Spacciavano per vino Doc – acronimo di Denominazione di Origine controllata – e Igt – Indicazione geografica tipica – vini di qualità decisamente inferiore, prodotti con uve non certificate come biologiche o addizionate con aromi o anidride carbonica. Cinque persone sono state arrestate oggi, 22 gennaio, nel corso di un’operazione dei carabinieri, in collaborazione con la guardia di finanza, nell’Oltrepò Pavese e in altre regioni. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Pavia, ha visto perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige. L’indagine ruota attorno ai proprietari di una cantina vinicola oltrepadana. Con la complicità di enologi di fiducia hanno messo in commercio vino contraffatto per quantità, qualità e origine attraverso un sofisticato sistema di alterazione. Le misure cautelari riguardano titolari di aziende vinicole e cantine sociali, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche e denominazione di origine di prodotti alimentari. Nel 2014, un’altra inchiesta aveva coinvolto altri produttori vinicoli dell’Oltrepò Pavese: in quel caso erano accusati di non aver rispettato i canoni dei marchi Doc e Igt, in particolare per il Pinot Grigio.


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