Roma, alla stazione Termini vietato dar da mangiare ai senzatetto?

La denuncia è di Mauro Terzoni, volontario dell’associazione Casa Famiglia Lodovico Pavoni: niente cibo ai senzatetto. Questo quanto sarebbe stato comunicato ai volontari, impegnati nella distribuzione di un pasto caldo ai senza fissa dimora nei pressi della principale stazione della Capitale, Roma Termini, in pieno centro. Un momento cui partecipano molte associazioni impegnate sul territorio e a cui partecipa «tutte le sere» anche l’elemosiniere del Papa, padre Konrad, balzato agli onori delle cronache per aver rimosso i sigilli al contatore della luce all’edificio occupato in via santa Croce in Gerusalemme. «A Termini ci è stato comunicato che la società grandi stazioni Spa non vuole che che stiamo lì a dar da mangiare ai senza fissa dimora. Una volontaria e scoppiata a piangere di fronte ai poveri e bambini in fila», scrive il volontario su Facebook postando un video sull’attività della serata nei pressi della principale stazione della Capitale.


La segnalazione viene rilanciata anche da Baobab Experience, associazione impegnata da anni – in un’altra stazione, quella di Roma Tiburtina – a dare assistenza ai migranti “transitanti” nella Capitale.

La smentita di Fs

Il Gruppo Ferrovie dello Stato, contattato da Open, smentisce la ricostruzione che sta circolando in queste ore. «Poiché c’era un numero importante di persone in attesa del pasto in un’area usata per il deflusso dei viaggiatori dalla stazione – è stato chiesto all’associazione di spostarsi in un altro posto, sempre lì vicino», spiegano a Open da Fs. E a portare il messaggio non sarebbe stata la polizia, ma dei vigilanti privati. «Siccome però l’attività ieri sera era già stata avviata, i volontari sono stati lasciati a lavorare. Da stasera è stato chiesto loro di spostarsi più avanti, sempre in via Marsala davanti ai locali della Caritas», dicono ancora da Fs.

La versione di Mauro

A distribuire, a turno, pasti caldi a Termini sono i volontari dell’elemosiniere del Papa, i Cavalieri di Malta e l’associazione Casa Famiglia Lodovico Pavoni. «Non è vero che occupiamo zone logisticamente complicate, cerchiamo sempre di non disturbare e non intralciare», dice Mauro Terzoni a Open. «Ripuliamo tutto, pure quello che troviamo quando andiamo lì. La verità è che diamo fastidio. Quando non ci siamo noi quel marciapiede è pieno di persone che dormono lì, da anni. Questo va bene? La verità è che dovrebbero muoversi tutte le istituzioni». Sull’ipotesi di spostarsi più avanti, verso la fine di via Marsala, dice: «Valuteremo, l’importante è che sia un’area coperta in caso di brutto tempo. L’ordine pubblico va certamente gestito: dovrebbero provvedere le istituzioni».

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