Sardine, l’attivista Jasmine Cristallo condanna la foto con i Benetton: «Sbagliata e impropria, ma dobbiamo guardare avanti»
L’incontro fortuito con Luciano Benetton sta creando non pochi problemi alle sardine. Nella giornata del primo febbraio uno dei suoi fondatori e portavoce, Matteo Santori, è stato immortalato in una foto con Luciano Benetton, patron della nota azienda veneta, e Oliviero Toscani, autore di molte campagne Benetton. Una foto che ha scatenato la reazione dei molti sostenitori del movimento nato a Bologna lo scorso 14 novembre.
«L’incontro, pur fortuito e occasionale, con Luciano Benetton si è prestato a manipolazioni e strumentali interpretazioni nel momento in cui la credibilità del gruppo veneto è giustamente sotto la generale valutazione, magistratura e governo compresi», scrive su Facebook Jasmine Cristallo, attivista delle Sardine calabresi.
«Nell’immediatezza del “dopo elezioni” c’era da attendersi una riflessione collettiva per promuovere fattori di comunità nei territori – spiega Cristallo – proseguire l’azione dal basso e incalzare la sinistra e il centro sinistra nella loro complessità. È l’avvio di questa pratica che ancora di più ci porta a dire quanto sbagliato e improprio sia stato l’incontro con Benetton».
La famiglia Benetton che ha in concessione la gestione di Autostrade si trova attualmente coinvolta nella vicenda per il crollo del Ponte Morandi. «Mi preme sottolineare, però, che i quattro amici di Bologna non erano in “visita ufficiale”: erano quattro persone ospiti in un luogo, e non certo “le sardine. Esattamente per questa ragione non hanno ritenuto di dover socializzare quella gita», continua Cristallo.
«Una foto messa a fuoco però, rischia di coinvolgere e mettere in ombra un intero movimento e questo non è concesso a nessuno», continua Cristallo che non risparmia critiche ai Benetton: «Non si può “restare umani” a modulazione di frequenza. I Benetton sono “democratici e progressisti” solo nel mondo virtuale e mediatico; invece, in quello reale, li ritroviamo responsabili di diritti, storie, tradizioni e dignità negati nei territori (per esempio l’Argentina) in cui reperiscono terre materie prime per produrre la propria ricchezza a scapito degli indiani Mapuche. No global e ambientalisti davanti alle telecamere e, a luci spente, interpreti senza scrupoli di un capitalismo spinto e rapace».
Cristallo fa poi un invito alle Sardine: «Il movimento riprenda da subito a solcare e a seminare a partire dalla lettera indirizzata al presidente Conte per ciò che concerne il #Sud. Ci vediamo a Scampia».
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