La risposta delle Sardine al tentativo di scissione del romano Ogongo: «Strumentalizzazione per scopi personali»

«Le sardine di Roma si dissociano completamente da quanto scritto da Ogongo, che ha agito in solitaria ed esprime unicamente il suo pensiero»

È arrivata a stretto giro la risposta ufficiale, scritta di concerto dalle Sardine di Roma – escluso Stephen Ogongo, che ha tentato la scissione il pomeriggio di lunedì 3 febbraio -, e le Sardine bolognesi. Il gruppo centrale è accusato da Ogongo per l’incontro che i fondatori delle Sardine hanno avuto con Luciano Benetton e il famoso scatto della giornata a Fabrica che ha creato non poco imbarazzo tra gli attivisti. «È stato sbagliato, inopportuno – aveva detto Ogongo -. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l’ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane».


Ecco il comunicato di risposta del gruppo ufficiale delle Sardine:


«Arriva alle ore 18:25 circa il post di Ogongo in cui attacca i fondatori del movimento delle sardine, ad insaputa di tutte le persone che hanno organizzato la manifestazione di piazza San Giovanni del 14 Dicembre 2019. Arriva dopo giorni di silenzi, di mancate risposte alle mille telefonate fatte e messaggi inviati».

«Arriva in un pomeriggio di un tiepido giorno di Febbraio, dopo aver passato la mattina a rimuovere i moderatori del gruppo Facebook “Sardine di Roma”, di cui era volutamente unico amministratore».

«Non si può combattere contro i pieni poteri di un solo uomo al comando quando in realtà è ciò che si vuole».

«I ragazzi del gruppo romano sono sconcertati ma uniti più che mai. Consapevoli del lavoro svolto finora e convinti di poter andare avanti nel rispetto di quei valori che hanno ornato le nostre piazze per il bene di tutti».

«Le sardine di Roma si dissociano completamente da quanto scritto da Ogongo, che ha agito in solitaria ed esprime unicamente il suo pensiero».

«Certe che la foto scattata a Fabrica ha scatenato diverse reazioni, le sardine romane, ragionando con il modus vivendi che ha da sempre caratterizzato il movimento, riconoscendo il possibile errore di ingenuità proseguono sicuri che di quell’immagine non vada guardata la scatola ma il suo contenuto, fatto di arte e cultura».

«Ognuno è libero delle proprie scelte e proprietario dei propri pensieri». Da oggi per nuotare con le Sardine di Roma ci tuffiamo qui.

A stretto giro, dalla pagina ufficiale delle 6.000 Sardine arriva un messaggio rivolto direttamente a Ogongo: «Le sardine nuotano in banchi in mare aperto, si può sbagliare nelle foto come nei pensieri. Un abbraccio a Stephen, il mare è di tutti e se vorrà riunirsi alla nostra corrente, ne saremo felici. Un abbraccio alle 6000 Sardine Roma e Provincia che da oggi intraprendono un nuovo percorso e che hanno deciso di rimanere parte della grande famiglia».

E poi, in conclusione, Santori e gli altri rinnovano il mea culpa: «Cogliamo l’occasione per esprimere solidarietà a chi si è sentito offeso dalla fotografia comparsa pochi giorni fa. In particolare i cittadini liguri e le famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi». Sostegno al gruppo bolognese è arrivato anche dalla Lombardia: «Noi di 6000 Sardine Milano e Provincia e Sardine Lago Di Garda e Salò ci stringiamo attorno al gruppo di Bologna confermandogli la nostra fiducia».

«È facile comprendere come molti, dopo la grande visibilità e risonanza acquisite attraverso il movimento delle Sardine, abbiano voglia e interesse a prendere le luci della ribalta. Comprendere non significa, però, giustificare. Infatti questo gesto ci coglie di sorpresa e ci lascia molta amarezza».

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