Elezioni in Emilia-Romagna, le Sardine: «È solo l’inizio, il populismo non è invincibile»

Le Sardine non hanno voluto seguire lo spoglio in un luogo pubblico. «Volevamo passare una serata tra pochi intimi». Il gruppo centrale si è riunito in un appartamento a Bologna

Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni seguono lo spoglio elettorale da Bentivoglio. Stefano Bonaccini da Casalecchio di Reno. I comitati dei candidati in gara si trovano entrambi nell’hinterland di Bologna. Ma c’è una terza forza politica in campo che ha scompaginato ogni calcolo e previsione per questa tornata elettorale: le Sardine. Nato il 14 novembre in risposta all’arrivo nel capoluogo emiliano del segretario della Lega, il movimento ha appoggiato il centrosinistra. Ma come stanno vivendo la nottata elettorale le Sardine?


«Abbiamo scelto, dopo due mesi stancanti e bellissimi allo stesso tempo, di prenderci un momento per passare una serata tra di noi». Il gruppo centrale delle Sardine di Bologna si è trovato in un appartamento della città. Sono una ventina. «Ceniamo, seguiamo la maratona elettorale. Certo, siamo tesi perché stiamo parlando del futuro della Regione da dove tutto è cominciato – dice uno di loro -. Ma siamo consapevoli di aver dato il massimo perché l’Emilia-Romagna non ceda al populismo».


A urne chiuse

«C’è chi dice che siano i gesti folli a cambiare il corso della storia, ma noi preferiamo pensare che siano i gesti ordinari a cambiare il mondo in cui viviamo. Non siamo nati per stare sul palcoscenico, ci siamo saliti perché era giusto farlo – hanno scritto su Facebook, a chiusura delle urne, le Sardine. Ma ora è tempo di tornare a prendere contatto con la realtà e ristabilire le priorità, innanzitutto personali. Se avessimo voluto fare carriera politica l’avremmo già fatto. E invece, prima di tutto, desideriamo tornare ad essere noi stessi, elettori e cittadini, parenti e amici».

Applausi per Bonaccini

Al primo exit poll delle 23:35 – che mostra Bonaccini in vantaggio con un buon margine -, dal divano in salotto è partito un applauso spontaneo. «È ancora presto, aspettiamo», riporta la calma qualcuno. «L’aria di cambiamento l’abbiamo sentita, le persone sono tornata a scendere in piazza e a parlare di politica sui social non per odiare qualcuno, ma per manifestare un proprio sogno».

«Il populismo non è invincibile e qui, in Emilia-Romagna, le persone hanno capito che la Bestia si autoalimenta con la paura e le menzogne – afferma una sardina -. Tanto sul web quanto nelle piazze, l’arte, la cultura e la gentilezza come fari della comunicazione. Qualcosa si è mosso, è stata una scossa elettrica e i cittadini hanno reagito: è bastato un po’ di coraggio per mettere in crisi una macchina di odio, collaudata e costosa».

Aumenta lo scarto

Quando Swg alle ore 23:55 pubblica la seconda proiezione, con Bonaccini al 51,8% contro il 41,5% di Borgonzoni, gli applausi si fanno più sostenuti: «Non possiamo negarlo: le Sardine hanno rappresentato la prima alternativa di piazza all’avanzata del centrodestra in Emilia-Romagna.

Dall’altro lato, il centrosinistra non riusciva più a riempire le piazze, a dialogare con i cittadini. All’inizio eravamo solo un’alternativa alla destra che riempiva un vuoto lasciato dalla sinistra. Poi siamo diventati una rete di persone che si riconosceva negli stessi ideali. Oggi siamo una marea di idee, progetti e vogliamo restituire dignità alla politica e al dibattito pubblico».

Zingaretti ringrazia le Sardine, i ragazzi: «Merito anche nostro»

Nell’appartamento di Bologna, il clima è disteso. Si parla del futuro delle Sardine, delle idee per innovare la comunicazione politica e di come coinvolgere tutti i territori . Ma la discussione è interrotta dalla conferenza stampa di Zingaretti. Quando il segretario del Partito democratico ringrazia – due volte – le Sardine, i sorrisi compaiono sui volti dei venti ragazzi di Bologna riuniti nell’appartamento.

«Siamo consapevoli di aver dato un contributo importante – ci dicono dal divano -. Bisogna ricordarsi che prima di novembre la persone di centrosinistra non solo avevano smesso di scendere in piazza, ma non si riconoscevano in alcun movimento, in alcuna comunità. Se il voto sta andando in questa direzione è anche grazie alla nostra piccola rivoluzione».

Continuare a nuotare

«Rimbocchiamoci le maniche perché inizia la fase tre. C’è da preparare l’appuntamento di Scampia continuando a innovare il modo di comunicare. Abbiamo dimostrato che senza investire un euro di sponsorizzazione sui social la propaganda aggressiva di può contrastare – afferma uno dei venti ragazzi di Bologna -. Adesso priorità all’organizzazione del lavoro online di tutte le realtà locale delle Sardine: dobbiamo continuare a conoscerci, interagire, nuotare tra le persone, in mare aperto».

Alle 3:00 di notte le sardine emiliane lasciano l’appartamento e raggiungono piazza Maggiore, dove tutto è iniziato. Ci sono tutti, i pensieri vanno allo scorso 14 novembre: «Io ero esattamente qui», dicono, posizionandosi sulla porzione di piazza che occupavano in quel momento. Foto di rito, abbracci e camminata notturna per le strade di Bologna, cercando un locale per festeggiare: «Abbiamo vinto regaz – esultano tra un abbraccio e una pacca sulla spalla -. Ma è solo l’inizio, è solo l’inizio».

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