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Treno deragliato a Lodi, il procuratore: «Nessun attentato. Ma se ci sono lavori alle 4.30 qualcosa era rotto»

06 Febbraio 2020 - 17:04 Redazione
Tutte le ipotesi sono sotto verifica, dice il procuratore di Lodi. Nel mirino innanzitutto ci sono i lavori di manutenzione all'alba

La procura di Lodi ha aperto un’indagine per disastro colposo contro ignoti per il deragliamento all’alba di oggi del treno Milano-Salerno sulla linea Alta velocità vicino Ospedaletto Lodigiano, nel quale sono morti due macchinisti e sono rimaste ferite 31 persone. Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha escluso «qualsiasi riferimento a un’attività volontaria. L’ipotesi attentato è destituita di ogni fondamento».

Il treno, ha detto Chiaro, è «deragliato all’altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era. Sapete che ci sono state attività di manutenzione in quel tratto», ha aggiunto il procuratore. Il riferimento è a un deviatoio che sarebbe stato sostituito alla vigilia dell’incidente. «Stiamo cercando di capire quali attività sono state svolte e che tipo di nesso ci sia tra questa attività e il verificarsi del disastro. Questa è una delle ipotesi, le verificheremo tutte». Massima cautela da parte della procura, ma un dato è inequivocabile: «Lo scambio sembrerebbe avere una qualche connessione».

E anche l’orario in cui si stessero svolgendo gli ultimi lavori di manutenzione potrebbe chiarire quel tipo di connessione citata dal procuratore: «I lavori di manutenzione vengono fatti perché qualcosa si è rotto, se no non c’è motivo per essere lì alle 4 e mezza del mattino. Se lo scambio fosse stato dritto per dritto – ha aggiunto – il treno non sarebbe deragliato, non è difficile da capire. Non era nella posizione che doveva garantire la libera percorrenza del treno». Chiaro ha precisato che «era una parte dello scambio interessato dai lavori di manutenzione».

«Non sappiamo dire quanto ci vorrà per ripristinare la linea – ha aggiunto Chiaro – probabilmente ci vorranno almeno due giorni se non di più per liberare il tratto».

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