Rai, scoppia il caso dei 600 dirigenti e famigliari in trasferta al Festival

Sul caso indaga il ministero dell’Economia. Secondo l’azienda, i dirigenti avevano tutti un compito da svolgere per il Festival

In Rai non c’è stato neanche il tempo di esultare per i successi di ascolti e incassi pubblicitari dall’ultimo Sanremo, che dal fronte interno è già scoppiata un’altra grossa grana. Il collegio sindacale ha chiesto spiegazioni ai vertici di viale Mazzini sugli oltre 600 fra dirigenti e collaboratori che sono stati in trasferta per il Festival. Un caso al centro anche di un’interrogazione parlamentare del Pd, che ha messo in moto il presidente del collegio sindacale, Carmine Di Nuzzo, ispettore della Ragioneria dello Stato, accompagnato dai due membri, Giovanni Ciuffarella e Maria Teresa Mazzitelli, dirigenti del ministero dell’Economia.


L’obiettivo è capire nel dettaglio chi abbia coperto le spese dell’esercito di dipendenti Rai in trasferta, accompagnati da famigliari e staff, arrivati in massa in Liguria. Come riporta Il Corriere della Sera, la Rai ha risposto informalmente nei giorni scorsi che ognuno dei presenti avrebbe avuto un ruolo da svolgere, considerando l’impegno più ampio dell’edizione 2020 con le dirette su Raiplay e le attività sul territorio. I parenti dei dipendenti Rai, in particolare, avrebbero coperto personalmente le spese per il proprio soggiorno.


I dubbi però restano ancora saldi, visto che qualcuno fa notare presenze che poco sembrano legare con gli impegni sanremesi, come il responsabile dell’Auditel, del direttore dei diritti sportivi e di Rai Parlamento, per citarne alcuni. Nel mirino c’è anche lo staff del presidente Marcello Foa, accompagnato da capo staff, consigliere della comunicazione, addetta stampa e segreteria di governance.

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