Afghanistan, sparano al suo cane «perché una donna non può averne». Lei: «L’hanno fatto per la mia carriera»

La donna è un’atleta e la prima proprietaria di un circolo sportivo nel Paese: «Abituata alle minacce, ma ora voglio andarmene»

Era un’escursione come un’altra quella che Sahba Barakzai stava facendo con la sua famiglia e il suo husky lo scorso venerdì 7 febbraio. Ma quel giorno la gita sulle montagne dell’Afghanistan settentrionale si è conclusa con l’uccisione del suo cane Aseman da parte di alcuni uomini non identificati. A riportare la testimonianza di Sahba è stata la Bbc.


Il gruppo di uomini ha aperto il fuoco su Aseman e subito dopo si sono rivolti alla Sahba dicendo che «una donna non può avere un cane». «Ho urlato e corso verso Aseman e ho chiesto all’uomo di non sparare», ha detto Sahba all’agenzia di stampa afghana Khaama. Dopo l’episodio, Sahba ha deciso di non rivolgersi alla polizia: «Sapevo che non sarebbe servito a niente. Dozzine di esseri umani vengono uccisi ogni giorno nel Paese e nessuno si sente responsabile».


La carriera sportiva di Sahba

Per Sahba però, le vere motivazioni sarebbero altre, e avrebbero a che vedere con la sua carriera. Sahba è infatti la prima donna nel Paese ad aver aperto un circolo sportivo, il che potrebbe, a parer suo e della sua famiglia, aver suscitato diversi malcontenti tra i residenti. Stando ai loro racconti, Sahba era abituata alle minacce: per dieci anni ha insegnato karate ai bambini di Herat, la terza città più grande dell’Afghanistan. Stavolta però, Sahba ha deciso di abbandonare il Paese.

La donna aveva anche avuto il coraggio di creare un club di ciclismo per ragazze e adolescenti, nonostante il lento processo di emancipazione femminile del Paese, e nonostante a Herat per le donne sia ancora un tabù guidare una bicicletta. «La sua ispirazione principale è stata la situazione delle donne a Herat – ha detto la sorella alla Bbc – perché lei stessa è una persona attiva nella comunità».

Immagine copertina: Facebook

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