Tutti contro Renzi. Crimi: «Basta teatrini, ennesima pagliacciata». Conte non commenta, deciderà nei prossimi giorni

L’intervista rilasciata a “Porta a porta” non è passata inosservata. Ecco tutte le reazioni

Sta facendo discutere l’intervista di Matteo Renzi a “Porta a porta” che non ha risparmiato critiche all’esecutivo giallorosso. Nessun commento ufficiale da parte del Presidente del Consiglio Conte che si riserva di rendere note le sue determinazioni nei prossimi giorni, come spiegano fonti di Palazzo Chigi.


Pietro Grasso, nell’Aula del Senato, invece, cita Cicerone: «La necessità di alzare un polverone prescindendo dal merito è solo una buona arma per riempire le pagine dei giornali e gli spazi televisivi. Dal momento che per alcuni questo sembra essere il parametro più importante dell’azione politica, affronteremo con la calma di Cicerone l’abuso della nostra pazienza, finché sarà possibile. Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?».


Grasso critica Renzi senza mai citarlo. «La sensazione – ha detto – che quest’Aula venga usata come trailer di partecipazioni a importanti trasmissioni televisive, infatti, non è peregrina leggendo i giornali di oggi, e seguendo le agenzie del pomeriggio. Ma questa è l’aula del Parlamento: per quanto la terza camera di Porta a Porta sia rilevante – non lo discuto – le istituzioni democratiche lo sono di più, e pretendono più rispetto. Lo dico soprattutto a chi, invece di essere qui, ha appena finito di registrare l’epocale intervista foriera di annunci eclatanti».

Dura la reazione del capo politico del M5s Vito Crimi: «Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro. Chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni, visto che continua a votare con le opposizioni. Non è di teatrini che il Paese ha bisogno». E ancora: «Stasera abbiamo assistito all’ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga».

Infine ha aggiunto: «In ogni squadra la lealtà e l’affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione, è inaffidabile. Non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro ministro da chi dice di stare in maggioranza. Non è possibile prendere in giro gli italiani».

Foto in copertina di Alessandro Di Meo per Ansa

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