Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»

«In Italia si è verificata una situazione particolarmente disgraziata», ha detto il primario del reparto malattie infettive al Sacco di Milano

Quello che si pensava essere il paziente “0” del focolaio lodigiano non ha il nuovo coronavirus e i casi continuano ad aumentare senza che la linea di contagio sia chiara. Ma per Massimo Galli, primario del reparto Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano che è in prima linea per fronteggiare l’emergenza, non si tratta di un mistero. «Questi virus viaggiano per conto loro. E sono imprevedibili», ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. «Proprio come nel caso della Mers nel 2015». Al momento, le persone risultate contagiate in Italia sono 76 in cinque Regioni: 54 in Lombardia, 17 in Veneto, due in Emilia Romagna, due nel Lazio e una in Piemonte. Due i morti.


«Da noi si stanno registrando casi secondari, cioè di persone che sono state contagiate in Italia, senza essere state in Cina, da individui provenienti da lì prima del blocco dei voli diretti con la Cina, ha continuato Galli». Il nuovo coronavirus può dunque sfuggire ai controlli a causa dell’imprevedibilità del contagio e dei rapporti. E una persona può infettarne decine, «se il virus trova l’ambiente adatto per agire».


Dopo una ripresa della situazione in Cina, l’Italia è ora al primo posto dei Paesi europei per numero di contagi da SARS-CoV-2, e quinta in tutto il mondo. «In Italia si è verificata una situazione particolarmente disgraziata. Una persona si è ammalata (il 38enne di Codogno). E non aveva nessun apparente legame né con la Cina, né con persone contagiate. E poi ci sono stati altri casi, nel Nord Italia, per i quali non sono stati ancora definiti collegamenti».

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