Coronavirus, l’errore dietro l’impennata di contagi in Italia. Ricciardi (Oms): «Grave non isolare gli arrivi dalla Cina»

Secondo il docente della Cattolica, il rischio ora è che i focolai possano diventare un’epidemia

«Paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina». È l’errore principale che rimprovera al governo l’ordinario di Igiene alla Cattolica Walter Ricciardi davanti all’improvvisa impennata di contagi da Coronavirus in Italia, arrivati a 76 in cinque Regioni. In un’intervista alla Stampa, il membro del Consiglio esecutivo dell’Oms teme che i focolai scoppiati nel Paese «diventino un’epidemia. Lo sapremo fra due settimane».


«Abbiamo chiuso i voli – dice Ricciardi – una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località». Altro dato preoccupante per il docente è il contagio che ha riguardato anche gli operatori sanitari: «Significa che non si sono messe in campo le pratiche adatte, oltre al fatto che il virus è molto contagioso».


L’Italia avrebbe dovuto quindi muoversi come hanno già fatto altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito che «seguendo l’Oms, non hanno bloccato i voli diretti e hanno messo in quarantena i soggetti a rischio». E poi «hanno una catena di comando diretta, mentre da noi le realtà locali vanno in ordine sparso». È necessario quindi «introdurre lo stato d’emergenza per avere una sola linea di comando per tutte le regioni».

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