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Champions: Mertens apre, Griezmann ricuce. Napoli-Barcellona 1-1

25 Febbraio 2020 - 22:55 Daniele Miceli
Il belga segna un gol da record, poi s'infortuna. E Callejon si divora la rete-vittoria

Tocca molto meno il pallone, ma ha più occasioni dei quotatissimi rivali il Napoli di Gattuso che fa 1-1 al San Paolo contro il Barcellona di Messi nella gara d’andata degli Ottavi di Champions League. Azzurri avanti con Mertens al 30′: è un gol pesante, storico: il belga raggiunge Hamsik a quota 121 reti col club. Il Barca pareggia nella ripresa con Griezmann (57′) e viene salvato da Ter Stegen e da un erroraccio di Callejon. Nel finale espulso un nervosissimo Vidal. Si replica al Camp Nou il prossimo 18 marzo. Il Barcellona avrà i favori del pronostico, ma un centrocampo ridotto all’osso.

La prodezza di ‘Marek’ Mertens

Il primo tempo del Napoli, a dispetto della bus-tattic (il pullman davanti alla difesa) di cui parlano (e su cui mugugnano) in Catalogna, è costruito sul cinismo degli azzurri e sul ridondante possesso palla dei catalani: pochi movimenti, tanto appoggio laterale e Ospina, a parte un cross di Vidal, tocca il pallone solo con i piedi e nell’impostazione dal basso. Messi è in gabbia, più play basso che attaccante, e Griezmann finisce per specchiarsi nella solitudine più totale.

Il Napoli contiene senza versare le ipotizzate damigiane di sudore anche perché il Barcellona gioca con un falso 4-3-3 schierando di fatto 4 centrocampisti: tutti più abituati a contenere che a offendere (Busquets, De Jong,Rakitic e Vidal poco più avanti), almeno per gli standard catalani. Mentre gli standard di Mertens diventano primato: al 30′ il belga sfrutta un assist di Zielinski e sul suo destro a giro il fortissimo Ter Stegen resta immobile, piantato. Vinto dalla bellezza e dalla precisione del belga, che fa 121 col Napoli e raggiunge in cima all’Olimpo dei marcatori del club Marek Hamsik.

Potrebbe addirittura raddoppiare Manolas (incubo del Barca): il suo piatto si spegne fuori di pochissimo dopo un’altra iniziativa nata sulla fascia di uno Junior in balia delle onde. Jordi Alba è un’altra cosa, senza girarci troppo intorno. Dritti al punto, a differenza del Barcellona che, piatto e senza garra, si schianta sulla difesa a 4 degli azzurri, con Demme a fare testuggine davanti al muro.

Out Mertens, gol Diable

Il Barcellona, però, è una Arpia calcistica: da tempo non mostra la faccia butterata di rossetto e cipria, ma quando digrigna i denti sa tirare fuori, dal nulla, il faccione da equipaggiatissimo sceriffo della contea. E così quando Mertens s’infortuna e esce, Griezmman, fino ad allora un fantasma da 120 milioni di euro, mette dentro un cross di Semedo sbucato alle spalle di Mario Rui (57′).

San Ter Stegen e Barça duro

E’ una doccia gelata, ma il Napoli si riscalda subito insieme al suo pubblico. Al Barça serve un Ter Stegen versione omnia per cancellare con i piedi una giocata di Insigne e addirittura con la spalla un 1vs 1 clamoroso di Callejon, servito dal neoentrato Milik. Lo spagnolo del Napoli, a dirsela tutta, si divora il vantaggio: tutto troppo soft, mentre i dirimpettai, pur essendo avvezzi al fioretto, martellano come non mai. Busquet, ammonito salterà il ritorno. Giallo anche per Messi che affonda i tacchetti nel costato di Ospina (poi si scambieranno la maglia).

Vidal esagera e a 2′ dalla fine si fa buttare fuori con due gialli in fila (fallo e protesta). Anche lui salterà la gara di ritorno. Aperta, nonostante il Barça, che dovrà valutare le condizioni di Piqué (uscito per infortunio), partirà da una posizione di vantaggio.

Foto di copertina Ansa

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