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Merkel apre all’ipotesi dei Coronavirus bond e di un meccanismo solidale di ripartizione del debito a livello europeo

17 Marzo 2020 - 23:51 Redazione
Un'apertura all'emissione congiunta di debito Ue che dà la cifra della preoccupazione della crisi sanitaria ed economica scatenata dalla pandemia

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato di essere pronta a prendere in considerazione l’emissione congiunta di debito per contribuire a contenere l’impatto dell’epidemia da Coronavirus: si tratta, nota Bloomberg, di un’apertura che potrebbe trasformare le finanze dell’Unione europea. È un’idea che viene dall’Italia, paventata dal premier Giuseppe Conte nel corso di una videoconferenza tra i 27 leader dell’Unione europea. Un summit a distanza definito da più parti «drammatico» o anche «surreale».

L’apertura della Germania

Nulla è deciso, ma la discussione sul tema c’è, e già questa è una notizia, visto che l’emissione congiunta di debito dell’Ue è sempre stata un tabù per la Germania – anche al culmine della crisi finanziaria dopo il 2008. E invece questa volta Merkel fa sapere che il suo ministro delle finanze, Olaf Scholz, avrebbe approfondito la proposta con altri colleghi. Un chiaro segnale della preoccupazione di tutto il continente rispetto alla recessione che è già realtà, portata dalla pandemia e dai suoi effetti, e i rischi che corrono soprattutto i Paesi meno strutturati dell’Ue. Roma può incassare anche l’assicurazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel: l’Europa è «risoluta ad agire unita» e a fare tutto ciò che sarà necessario. Alle iniziative possibili continueranno ora a lavorare i ministri delle Finanze dell’Eurozona, in vista del prossimo summit europeo che si terrà la prossima settimana. Naturalmente in videoconferenza.

Il monito di Conte

Uniti e non divisi: solo così l’Europa si salverà da uno tsunami senza precedenti. È stato questo il monito che il premier Conte avrebbe lanciato ai leader europei nel corso della videoconferenza. Ecco perché il premier ha invocato un meccanismo solidale di ripartizione del debito a livello europeo. Nel suo intervento nel corso della videoconferenza con i leader europei Conte ha chiarito che a una crisi straordinaria, senza precedenti, si risponde con mezzi altrettanto straordinari, mettendo in campo qualsiasi strumento di reazione, secondo la logica del “whatever it takes” pronunciato da Mario Draghi in un’altra epoca. E tra gli strumenti possibili ha indicato appunto i “coronavirus bond” o anche un fondo di garanzia europeo in modo da finanziare con urgenza tutte le iniziative dei singoli governi per proteggere le proprie economie. Se procederemo divisi, la risposta sarà inefficace e questo ci renderà deboli ed esposti alle reazioni dei mercati, è il ragionamento di Conte.

Anche perché pensare che potrà esserci un Paese membro che potrà rimanere indenne da questo tsunami economico-sociale è un’illusione, ha proseguito Conte, che ha invitato a considerare come il ritardo nella risposta comune sarebbe letale per tutti e per questo irresponsabile. «Dobbiamo assicurare ai nostri cittadini le cure mediche necessarie e la protezione sociale ed economica di cui hanno bisogno». Aiuti di stato dovrebbero arrivare nel frattempo sotto forma di prestiti agevolati ed erogazioni pubbliche. E 18 milioni di euro dovrebbero poi essere stanziati per la ricerca scientifica che lavora al vaccino contro il covid-19: ci vorrà tempo.

L’Europa si blinda

I leader dei 27 paesi dell’Ue hanno anche detto ok alla proposta della Commissione di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Europa per 30 giorni. Una misura senza precedenti che ha trovato d’accordo tutti i leader e che verrà attuata da ogni Stato, in modo coordinato: a spiegarlo è il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «La settimana prossima terremo una nuova videoconferenza con i 27 leader Ue, e quindi non ci sarà il Consiglio europeo a Bruxelles previsto per giovedì e venerdì, ma una nuova videoconferenza», spiega ancora Michel. E sul fronte interno? Sono una decina i paesi che fino a oggi hanno notificato alla Commissione europea la chiusura delle frontiere. Ora l’obiettivo è quello di non andare in ordine sparso e di salvaguardare la circolazione delle merci.

In copertina EPA/Clemens Bilan | La cancelliera tedesca Angela Merkel dopo una conferenza stampa a Berlino, Germania, 17 marzo 2020.

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