Coronavirus. Boris Johnson in terapia intensiva: cos’è successo in meno di 24 ore dalla notizia russa al ricovero

Che cosa avevano detto i russi, come sono stati interpretati e perché non si possono accusare di «fake news»

La notizia di Boris Johnson positivo al Coronavirus aveva fatto il giro del mondo, così come anche il suo ricovero in ospedale avvenuto nella tarda serata del 5 aprile 2020. Il media russo Ria Novosti intorno alla mezzanotte pubblica sul proprio portale la dichiarazione di una sua fonte vicina alla leadership britannica: «Boris sarà collegato al respiratore». Attenzione però al «sarà» perché risulta un elemento importante in questa storia.

L’articolo di Ria Novosti che annuncia l’informazione ottenuta da una presunta fonte vicina a Boris.

La notizia viene ripresa da diversi media, tra questi anche alcuni italiani:

  • «Coronavirus, Boris Johnson “attaccato a ventilatore polmonare”: la notizia dalla Russia» Libero Quotidiano
  • «Coronavirus, Boris Johnson ricoverato: febbre alta e ventilatore polmonare» Affaritaliani.it
  • «Premier Johnson in terapia intensiva» Rainews

Tra i primi a rilanciare la notizia di Ria Novosti è stato il portale di Rainews con un articolo alle 0:53 del mattino del 6 aprile 2020 dal titolo «Premier Johnson in terapia intensiva»:

0.53 Si sono aggravate le condizioni del premier britannico, Boris Johnson da circa due settimane in quarantena a casa dopo essere stato contagiato dal coronavirus. Era stato stato ricoverato in ospedale “a scopo precauzionale” a causa della persistente tosse e per fare degli esami ma una volta nel nosocomio i medici hanno valutato la necessità di ricorrere al ventilatore polmonare. Lo sostiene Ria Novosti citando due fonti del sistema sanitario nazionale (Nhs).

La copia di cache dell’articolo di Rainews, attualmente rimosso.

Rainews alle 0:51 del mattino dava per certo che si trovasse in terapia intensiva attaccato al respiratore, ma riporta male la notizia di Ria Novosti che non affermava che fosse già in tale situazione. Infatti, ciò che avrebbe rivelato la fonte alla stampa russa era la possibilità – non tanto remota – che ciò potesse avvenire. Una prima smentita a ciò che aveva riportato Rainews era arrivata dopo la pubblicazione di un tweet dello stesso Boris Jonhson delle 14:20 del 6 aprile 2020:

Last night, on the advice of my doctor, I went into hospital for some routine tests as I’m still experiencing coronavirus symptoms. I’m in good spirits and keeping in touch with my team, as we work together to fight this virus and keep everyone safe.

Come capita spesso, ci si affida a notizie rilanciate da altri media e interpretandole senza verificare alla fonte, cosa che avrebbe fatto Repubblica riuscendo ad ottenere una smentita da parte del portavoce dello stesso Boris: «Questa è disinformazione da parte di Mosca e parte della sua narrativa di fake news in atto sin dall’inizio della crisi coronavirus».

Ria Novosti però aveva azzeccato

Secondo quanto riportato dalle fonti ufficiali, nel pomeriggio di oggi il Premier britannico era peggiorato ed era stato ricoverato in terapia intensiva intorno alle 19:00. La notizia viene riportata in serata dal The Guardian a seguito delle dichiarazioni di Downing Street:

The UK prime minister, Boris Johnson, has been moved to an intensive care unit after his condition worsened, Downing Street has said. A No 10 spokesman said:

«Since Sunday evening, the prime minister has been under the care of doctors at St Thomas’ Hospital, in London, after being admitted with persistent symptoms of coronavirus.
Over the course of this afternoon, the condition of the prime minister has worsened and, on the advice of his medical team, he has been moved to the intensive care unit at the hospital.
The PM has asked Foreign Secretary Dominic Raab, who is the first secretary of state, to deputise for him where necessary.
The PM is receiving excellent care, and thanks all NHS staff for their hard work and dedication.»

Lo stesso The Guardian, in un articolo pubblicato circa un’ora dopo l’annuncio del ricovero, riporta che alcune fonti sostenevano che il Premier britannico avrebbe richiesto l’ossigeno una volta giunto in ospedale la sera del 5 aprile, indiscrezioni che però erano state negate da Downing Street:

Several sources say Johnson has required oxygen to help with his breathing following his admission to hospital – an assertion that was denied by Downing Street – although his official spokesman said that Russian reports that he was on a ventilator were “disinformation”. Those who know Symonds, 32, say she is worried: “She’s ringing up friends, telling them how anxious she is.”

Ricostruendo l’intera vicenda:

  • secondo il The Guardian nell’articolo della tarda serata del 6 aprile, alcune fonti avevano sostenuto che il Premier britannico avrebbe richiesto l’ossigeno una volta giunto in ospedale la sera del 5 aprile 2020;
  • Ria Novosti aveva riportato da una fonte la probabilità – data piuttosto per certa – che Boris Jonhson sarebbe finito in terapia intensiva;
  • chi aveva letto la notizia del media russo aveva riportato che il fatto come già avvenuto la notte tra il 5 e il 6 aprile 2020;
  • i portavoce e Downing Street avevano smentito il ricovero in terapia intensiva;
  • alle 14:20 viene pubblicato un tweet dall’account di Boris Jonhson dove si confermava quanto riportato dai portavoce e da Downing Street;
  • durante il pomeriggio, purtroppo per Boris Jonhson, le sue condizioni erano peggiorate e intorno alle 19:00 era stato ricoverato – questa volta veramente e ufficialmente – in terapia intensiva.

Per questi motivi risulta difficile affermare che Ria abbia riportato il falso per il semplice motivo che non aveva dichiarato che si trovasse già in terapia intensiva, ma che ci sarebbe finito secondo le indiscrezioni di una sua fonte vicina alla leadership britannica. Indiscrezioni che, associate alle altre riportate dal The Guardian, raccontavano una situazione preoccupante per lo stato di salute del Premier britannico già a partire dalla sera di domenica 5 aprile.

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Nota – L’articolo era stato inizialmente pubblicato tenendo conto del non effettivo ricovero in terapia intensiva, avvenuto successivamente e annunciato in serata il 6 aprile 2020 da Downing Street. Di conseguenza, l’articolo è stato aggiornato riportando i nuovi elementi.