Coronavirus, cambiano le abitudini alimentari: si punta sulla carne sintetica

L’idea degli investitori è di riuscire a conquistare il 10% del mercato

Si chiama carne “coltivata”, è sintetica ed è creata in laboratorio. Potrebbe diventare uno dei trend in crescita nelle settimane a venire, complice un cambio radicale nello stile di vita per molti di noi, dovuto alla pandemia da Coronavirus. Alcuni investitori stanno dunque scommettendo affinché la carne cruel free – prodotta senza uccidere animali e senza allevamenti intensivi – entri tra le novità delle abitudini alimentari.


Il primo hamburger sintetico è stato prodotto nel 2013 alla cifra di 300mila dollari. Negli ultimi 3 anni, sono nate circa 55 start up specializzate nella produzione di carne coltivata, anche perché i costi sono notevolmente diminuiti. Nei primi tre mesi del 2020, le società del settore hanno raccolto 930 milioni di dollari di nuovi finanziamenti, stando all’ultimo rapporto di Good Food Institute, come riporta il Sole 24Ore.


Nel frattempo, l’unica società del settore quotata in borsa – la Beyond Meat – ha registrato un +82% negli introiti da inizio anno, il giro d’affari è aumentato del +141% e ha registrato un utile da 1,8 milioni di dollari.

Il processo perché la carne creata in laboratorio entri nelle abitudini alimentari di tutti è ancora lungo e impervio: quello che gli investitori si aspettano è che la pandemia possa rendere i consumatori più consapevoli e sensibili verso il consumo di carne per come la conosciamo noi. Per ora, l’idea è di conquistare il 10% del mercato.

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