Il leghista Ciocca insultato dall’interprete Ue che dimentica il microfono aperto: «Che c***ne» – Il video

Il Parlamento europeo e l’interprete si sono poi scusati con Ciocca, al quale però le scuse non bastano. E propone la sospensione

Una gaffe di uno degli interpreti del Parlamento europeo ha fatto arrabbiare il leghista Angelo Ciocca. Nel corso di una diretta video, l’interprete ha dimenticato il microfono aperto e si è lasciato sfuggire un commento decisamente poco istituzionale. In una clip postata dallo stesso Ciocca sul suo canale Facebook, si sente la voce del traduttore fare commenti sull’europarlamentare non appena questo entra in collegamento: «Che c****one! Possiamo dirlo? Ma dai…».


«Un episodio gravissimo, un gesto di grande diseducazione», ha commentato Ciocca (uno dei deputati che aveva accolto con rabbia la liberazione di Silvia Romano su riscatto). «Parole vergognose ed offensive. Questo è il clima di odio che creano i BENPENSANTI che accusano la Lega, per me è inaccettabile, non finirà qui!».


Sul caso è intervenuto il Parlamento europeo, che ha fatto sapere di essere «al corrente del commento inappropriato dell’interprete», precisando che la «registrazione della riunione è stata corretta e i commenti sono stati rimossi». L’interprete che ha causato lo «spiacevole incidente» è stato contattato e, stando il Parlamento europeo, si è già scusato per il linguaggio usato. Ora il deputato riceverà le scuse da parte del direttore generale responsabile degli interpreti.

Secondo Ciocca, però, le scuse non bastano: «Se fosse stato un mio dipendente sarebbe tranchant», rimarca il leghista. L’eurodeputato chiede ora che venga usato lo «stesso metro di giudizio» che era stato usato con lui quella volta che, avendo lanciato una scatola di cioccolatini a Strasburgo «per dire no all’ingresso della Turchia in Europa», David Sassoli lo punì con 10 giorni di sospensione. O quell’altra volta quando prese i fogli della relazione di Pierre Moscovici e vi poggiò sopra ripetutamente una scarpa. «Io e altri colleghi sottoscriveremo un documento di reclamo formale all’ufficio traduzione e all’ufficio preposto – ha dichiarato – per lamentare questo episodio».

Foto copertina: Profilo Facebook di Angelo Ciocca

Leggi anche: