Sfregio alla statua della Sirenetta di Copenaghen: «Pesce razzista». Nel mirino però c’è il film della Disney

A gennaio, il simbolo della città danese era stato preso di mira dagli attivisti pro democrazia contro il governo di Pechino

Nemmeno i personaggi delle fiabe hanno ormai scampo. «Racist fish» è la scritta apparsa nella notte, a Copenaghen, e che ha imbrattato lo scoglio su cui poggia la figura della Sirenetta, uno dei personaggi di punta dello scrittore Hans Christian Andersen e simbolo della capitale danese. Sulla scia delle proteste rivendicate dal Black Lives Matter, questa volta è il turno di un’altra icona a fare le spese della battaglia anti razzista, nonostante nessuno abbia rivendicato il gesto, secondo quanto riportato da Associated Press. Ma a esser presa di mira non è tanto la giovane donna con coda di pesce che allieta il panorama di Copenaghen, quanto una scena del cartone animato del 1989 di Walt Disney. In un fotogramma, durante la scena in cui il granchio Sebastian canta ad Ariel il celebre brano “In fondo al mar”. E lì che, secondo alcuni, entrerebbe sullo sfondo un pesce nero disegnato coi tratti tipici degli afroamericani. Intervistato dalla tv danese, l’esperta dell’opera di Andersen, Ane Grum-Schwensen, ha spiegato che la storia della Sirenetta non contiene allusioni razziste. Non è la prima volta che la statua viene vandalizzata. A gennaio, attivisti pro democrazia avevano imbrattato la sirena con la scritta “Free Hong Kong” contro il governo centrale di Pechino.


La scena contestata di razzismo del film Disney La Sirenetta

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