Attacco hacker su Twitter: da Biden, Obama e Gates la truffa sui Bitcoin. Il sospetto sulla falla interna

Per ore il social network è rimasto quasi paralizzato nel tentativo di contenere i danni dell’attacco. Le prime ipotesi dell’intelligence Usa escludono che ci sia lo zampino di potenze straniere: dietro la truffa potrebbe esserci un solo hacker

Quella appena passata per Twitter è stata «una giornata difficile», come l’ha definita il fondatore e amministratore delegato Jack Dorsey. Forse la più difficile, considerando l’entità del danno di immagine e chissà quello economico provocato dal vasto attacco hacker che ha coinvolto diversi account Vip con una clamorosa truffa di Bitcoin. Erano le 4 del pomeriggio sulla costa orientale degli Stati Uniti quando dai profili di Barack Obama, Joe Biden, Kanye West, Bill Gates ed Elon Musk, solo per citare i più noti, sono partiti messaggi che invitavano a inviare Bitcoin, per ricevere il doppio del denaro in dollari americani.


Per i tecnici di Twitter cominciano ore di fibrillazione, con gli occhi del mondo puntati addosso mentre cercavano di cancellare tweet come quello del candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, che recitava: «Voglio restituire alla comunità quello che mi ha dato. Tutti i Bitcoin inviati all’indirizzo allegato qui sotto stanno raddoppiati! Se inviate 1.000 dollari, vi manderà 2.000 dollari. Lo faccio solo per 30 minuti!».


Twitter ha provato ad arginare l’attacco in tempi rapidissimi, anche se alcuni messaggi cancellati sono stati rilanciati dagli account presi di mira dagli hacker. A quel punto non è rimasto da fare altro se non disabilitare ogni possibilità di pubblicazione per gli account verificati, invitando i personaggi colpiti semplicemente a cambiare password.

E mentre i tecnici del social cercavano di tappare la falle, Wall Street premeva col fiato sul collo su Dorsey e soci. Il colpo è stato immediato: il titolo di Twitter ha perso il 3,28%. Un primo danno che si andrà ad aggiungere agli effetti tutti da vedere sui futuri investimenti commerciali.

I sospetti sulla falla interna

Da una prima indagine interna, riporta il New York Times, è emerso che gli hacker hanno sfruttato i sistemi interni della società, sfruttando le credenziali di accesso dei dipendenti, che nel frattempo erano tutti compromessi. Gli esperti di sicurezza escludono che l’attacco sia passato attraverso uno degli account vip colpiti. La colpa sarebbe tutta dei sistemi di sicurezza di Twitter, il che apre inquietanti scenari sotto il profilo dell’intelligence americana.

Un funzionario sentito dal New York Times esclude che l’attacco sia stato svolto da Paesi stranieri, almeno osservando lo stile «dilettantesco» con cui si è svolto, cioè con una banale richiesta di Bitcoin. Il sospetto è che l’attacco sia stato portato avanti da un solo hacker, quasi certamente non da potenze mondiali come Russia o Cina, o da antagonisti storici degli Stati Uniti come la Corea del nord. Secondo il funzionario, anziché chiedere denaro, l’attacco avrebbe potuto scatenare il caos sui mercati finanziari o diffondere messaggi politici attraverso account con milioni di follower.

Il fatto stesso che sia stato possibile “bucare” il sistema di Twitter è stata definita una «possibilità spaventosa» dal funzionario dell’intelligence, considerando il peso sempre più importante che il social rappresenta nella comunicazione pubblica dei leader mondiali. A cominciare proprio da Donald Trump, che però non è stato coinvolto nel tentativo di truffa, visto che il suo profilo è sottoposto a una tutela più rigida.

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