Egitto, Patrick Zaki per la prima volta dal 7 marzo presente all’udienza in Tribunale: domani il verdetto

Adesso gli attivisti di “Patrick Libero” sperano che il Tribunale possa «restituirgli un po’ di libertà ponendo fine alla sofferenza della sua famiglia»

Per la prima volta dal 7 marzo Patrick Zaki, il ricercatore egiziano di 27 anni che studia all’Università di Bologna e che è attualmente detenuto nel carcere di Tora, ha partecipato all’udienza davanti al Tribunale penale che lo dovrà giudicare. Al giovane è stato permesso di comparire davanti ai giudici alla presenza dei suoi avvocati. La decisione del Tribunale – fanno sapere gli attivisti che si battono per avere giustizia per il ricercatore arrestato in Egitto – «sarà annunciata domani, e fino ad allora non abbiamo indicazioni su ciò che sarà il risultato dell’udienza».


«Il trasferimento di Patrick in tribunale è di per sé un buon passo», spiegano. I suoi avvocati non vedevano il giovane da tempo: da quando è stata imposta la sospensione delle visite in carcere e il rinvio delle udienze. «I suoi avvocati ci hanno informato che sembra essere in buona salute, e speriamo che presto potremo avere altre notizie da lui». L’augurio, adesso, è che l’ordinanza del Tribunale egiziano possa mettere fine a questa vicenda dopo un «lungo periodo di detenzione ingiusta e che soprattutto possa restituirgli un po’ di libertà ponendo fine alle sofferenze della sua famiglia».


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