Toscana, senegalese aggredito sulla spiaggia: «Mi hanno invitato a pranzo per fare pace, che offesa»

Mamady da quattro anni abita in Italia e da oltre un anno è assunto in una cooperativa che si occupa di ragazzi disabili

Si chiama Mamady Dabakh Mankara, è senegalese, ed è un ragazzo di 25 anni. Sabato scorso, 1 agosto, è stato vittima di un episodio di razzismo. Mentre si trovata in spiaggia a Castiglione della Pescaia, località balneare della Toscana, è stato insultato da un vicino d’ombrellone, un uomo di origine albanese che lo sollecitava ad allontanarsi. Poi c’è stata l’aggressione fisica, durante la quale è intervenuto anche un secondo uomo, anch’egli albanese. Il 25enne ha ricevuto due pugni che gli hanno provocato ferite giudicate guaribili in 7 giorni.


Mamady da quattro anni abita in Italia e da oltre un anno è assunto in una cooperativa che si occupa di ragazzi disabili. Il giovane aveva appena posato il suo telo sotto un gazebo quando si è visto aggredire e tutto perché chi era in spiaggia vicino a lui non lo voleva lì. Per queste lesioni non è potuto rientrare al lavoro. Intanto, il ragazzo oggi ha avuto un colloquio con il suo legale e per domani l’appuntamento è alla procura di Grosseto per denunciare quanto avvenuto


La dinamica

«Sabato – racconta il 25enne – siamo arrivati alla spiaggia libera e abbiamo steso gli asciugamani sotto i gazebo che il Comune mette a disposizione di tutti. C’erano poco distanti due uomini che hanno iniziato a minacciarmi. E mi hanno colpito». Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno preso le generalità degli aggressori. «Poi volevano fare pace e mi hanno invitato a pranzo, ed è quella la cosa che mi ha offeso di più», racconta.

Ferma la condanna del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: «La violenza è l’arma dell’ignoranza. Si è verificato un inqualificabile atto di violenza. È inaccettabile che tali, brutali atti si verifichino di nuovo sul nostro territorio. A Mamady va la mia solidarietà e la promessa di lottare contro le ingiustizie e la violenza».

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