Nigeria, condannato a morte un cantante di 22 anni per blasfemia: «Ha offeso Maometto»

L’arresto è arrivato dopo numerose proteste da parte dei cittadini, offesi dalle parole della sua canzone

Yahaya Sharif-Aminu, un cantante di 22 anni, è stato condannato a morte in Nigeria, nello Stato di Kano, per blasfemia. In uno dei testi delle sue canzoni, il giovane artista aveva espresso maggiore ammirazione per un imam rispetto a Maometto.


Non un insulto diretto contro il Profeta, ma tanto è bastato per far scattare l’indignazione contro Yahaya tra i suoi concittadini. Secondo alcune fonti, il cantante era stato costretto a nascondersi dopo che numerosi manifestanti avevano dato alle fiamme l’abitazione della sua famiglia e si erano radunati davanti al quartier generale della polizia islamica invocando il suo arresto.


Arresto che poi è arrivato, e al quale è seguita la sentenza: l’Alta Corte della sharia dello Stato nigeriano di Kano – cioè l’organo che si occupa di far rispettare quanto scritto nel Corano, legge che è attualmente applicata in 12 Stati su 36 nel Paese – ha sentenziato la sua condanna a morte per impiccagione. Ora, per far sì che venga validata, c’è bisogno della firma del governatore del Kano.

Secondo quanto riportato dalla Bbc, uno dei volti della manifestazione aveva chiesto il suo arresto a marzo. Dopo aver appreso della sentenza, il manifestante si è detto «felice. «La nostra protesta non è stata vana» ,ha dichiarato. «Questo processo servirà da deterrente per chi è disposto a insultare la nostra religione o il nostro profeta».

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