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Iran, Rouhani condanna l’accordo tra Emirati Arabi e Israele: «Un errore enorme»

15 Agosto 2020 - 10:59 Redazione
Dura reazione della Repubblica Islamica, sempre più isolata nella regione

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha condannato duramente l’accordo di pace tra Israele ed Emirati Arabi Uniti, annunciato il 13 agosto scorso. Secondo il leader iraniano, citato da Reuters, Abu Dhabi ha commesso un «errore enorme» a normalizzare i rapporti con Israele. L’accordo rischia di isolare ulteriormente la Repubblica Islamica, avvicinando di fatto i suoi due più acerrimi nemici nella regione: Israele e l’asse sunnita – di cui gli Emirati fanno parte – capeggiato dall’Arabia Saudita.

Prima dell’intervento di Rouhani, una nota ufficiale di Teheran aveva preso una posizione netta contro l’intesa. «La stupidità strategica di Abu Dhabi e Tel Aviv indubbiamente rafforzerà l’asse di resistenza nella regione – si legge nella nota -. Il popolo oppresso della Palestina e tutte le nazioni libere del mondo non perdoneranno mai la normalizzazione delle relazioni con l’occupante e il regime criminale di Israele e complicità nei crimini del regime».

Hamas a fianco dell’Anp

Contro l’accordo tra Israele ed Emirati Arabi, sul fronte palestinese, si è schierato anche il movimento Hamas, a fianco del presidente Abu Mazen con cui negli anni ci sono state forti divergenze sull’approccio da adottare nei confronti di Israele: «Hamas ha deciso di unirsi ad Abu Mazen nella lotta per costruire uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme capitale e di respingere ogni accordo unilaterale che ha come obiettivo di liquidare gli inalienabili diritti del popolo palestinese».

Il terzo accordo tra Israele e un Paese arabo

Dopo l’Egitto (nel 1979) e la Giordania (nel 1994), gli Emirati sono il terzo Paese arabo – e il primo del Golfo – a normalizzare ufficialmente le relazioni con Israele, con cui comunque avevano rapporti informali da anni. L’intesa prevede che Israele sospenda – anche se Abu Dhabi parla di «rinuncia» – l’annessione dei territori palestinesi occupati in Cisgiordania.

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