Coronavirus, stretta negli atenei Usa alle confraternite: 60 focolai dopo feste e riunioni, almeno 26 mila studenti contagiati. In Corea 299 nuovi casi

Sono quasi 25 milioni i casi di Coronavirus nel mondo, mentre le vittime sono salite a 842 mila, secondo i dati della Johns Hopkins University. I più colpiti sono gli Stati Uniti con quasi 6 milioni di contagi e 182 mila decessi, seguiti dal Brasile con 3,8 milioni di casi e 120 mila morti

Usa

EPA/JUSTIN LANE | Personale medico davanti al centro per i test al Coronavirus dell’Università di New York

In 60 università degli Stati Uniti sparse in 36 Stati è scattata una stretta per le associazioni studentesche e le confraternite, dalle cui riunioni e feste riporta la Cnn stanno emergendo numerosi focolai di Coronavirus. L’ultimo caso, secondo il New York Times, è stato quello alla Kansas State University, dove sono risultati positivi 22 studenti affiliati a una fraternità dell’ateneo, chiedendo a tutti gli affilati di sottoporsi a due settimane di quarantena.


Alla Boise State University nell’Idaho, almeno 3 confraternite sono state sospese dopo che avevano organizzato grandi raduni che violavano le regole anticontagio dell’università. Secondo l’analisi dei dati raccolti dal New York Times, sono almeno 26 mila i casi legati a studenti rientrati nei college.


E mentre molte università provano a incoraggiare il ritorno degli studenti nei propri campus, in altri atenei con la proroga della didattica a distanza gli studenti si sono organizzati per andare a vivere in alloggi condivisi, ma più vicini a casa propria.

Corea del Sud

Ed JONES / AFP | Un operatore sanitario effettua un tampone per il Coronavirus a Buncheon, a Sud di Seul

È una sorta di seconda ondata quella che sta registrando la Corea del Sud, alle prese con il diciassettesimo giorno consecutivo di aumenti a tre cifre di contagi da Coronavirus. Secondo l’ultimo bollettino dei Kcdc, i Korea Centers for Disease Control and Prevention, ci sono stati 299 nuovi contagi, portando il bilancio totale a 19.699 casi e 323 morti.

Dallo scorso venerdì, riporta il Guardian, la Corea del Sud ha esteso le regole più rigide di distanziamento sociale e limitazione dei contagi per un’altra settimana. A Seul è vietato consumare pasti nei ristoranti, pub e panetterie dalle 21 alle 5 del mattino. Per bar e caffetterie è obbligatorio invece il servizio di asporto, possibile però solo fino a mezzanotte.

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