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I kit test Covid-19 venduti nel 2018? La teoria del complotto nata dall’errore informatico del sito WITS

07 Settembre 2020 - 02:24 David Puente
Un problema legato all'assegnazione di una categoria ha scatenato le fantasie dei complottisti sul Coronavirus

Il 5 settembre 2020 è iniziato a circolare su 4Chan, la piattaforma dei troll dell’estrema destra americana, un link (archiviato qui) che proverebbe l’esistenza dei test per la Covid-19 sarebbero in commercio dal 2018. Tutto questo ha scatenato le fantasie dei teorici del complotto e di chi vuole vedere «smontata» la Pandemia, ma in realtà si tratta di un errore di tipo informatico del sito che gli utenti di 4Chan e altri hanno «scovato».

Si tratta di una sezione del sito World Integrated Trade Solution (WITS) dal titolo «COVID-19 Test kits (382200) exports by country in 2018». Non c’è solo quella sezione, c’è anche quella relativa all’import e addirittura una del 2017 (archiviata qui)! A questo punto possiamo dire che i kit per i test Covid-19 sono in commercio da ancor prima del 2018? No! C’è una spiegazione!

Il codice HS

Facciamo attenzione a un dettaglio, ossia il codice prodotto 382200:

Ora vi mostro un’altra sezione (archiviata qui) intitolata «COVID-19 Test kits (300215) exports by country in 2018» dove il codice prodotto risulta essere un altro, il numero 300215.

Prima di proseguire dobbiamo capire di che prodotti stiamo parlando. Iniziamo dal primo riportante il codice 382200 la cui descrizione è presente nella sezione diffusa online:

Additional Product information: Diagnostic reagents based on polymerase chain reaction (PCR) nucleic acid test.

Ecco, invece, il prodotto avente codice 300215:

Additional Product information: Diagnostic reagents based on immunological reactions

Stiamo parlando di reagenti, gli stessi usati da anni per numerosi test diagnostici o da laboratorio. Per effettuare una verifica “in italiano”, possiamo vedere una legge relativa ai dazi doganali pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 2017 che riporta il codice 382200 con la seguente descrizion:

Reattivi per diagnostica o da laboratorio su qualsiasi supporto e reattivi per diagnostica o da laboratorio preparati, anche presentati su supporto e materiali di riferimento certificati (escl. reattivi composti per diagnostica da impiegare sul paziente, reattivi per la determinazione dei gruppi o dei fattori sanguigni, sangue animale preparato per usi diagnostici, nonché vaccini, tossine, colture di microrganismi e prodotti simili)

Il nome completo del codice è «HS code 382200» dove «HS» sta per «Harmonized System», in italiano «Sistema armonizzato», un sistema internazionale di nomenclatura delle tariffe doganali gestito dal World Customs Organization (WCO), l’Organizzazione Mondiale delle Dogane.

Servono solo per la Covid-19?

Qualcuno potrebbe pensare che anche se riportato nella Gazzetta Ufficiale del gennaio 2017 non viene smentita la presunta vendita dei prodotti Covid-19. Ebbene, i prodotti che utilizzano il codice 382200 sono numerosi e diversi tra di loro. Possiamo notarlo partendo dal prodotto Cryo-Dens 1 in vendita presente sul sito Indiamart.com e che serve per dei test sullo sperma:

Passiamo ora al prodotto PowerPrep Viral DNA/RNA Extraction Kit in vendita sul sito coreano BuyKorea.org, che nella descrizione non fornisce un’indicazione per un particolare patogeno:

Dal sito Made-in-china.com è possibile acquistare il prodotto «Cryptococcal Antigen Rapid Test» per la rilevazione del Cryptococcus, un fungo patogeno, che utilizza il codice «HS Code 382200»:

Come abbiamo potuto dimostrare, il codice «HS code 382200» può essere utilizzato per tutti i prodotti che riguardano i reagenti per la diagnostica.

Perché il codice è associato alla Covid-19?

Che cosa potrebbe essere successo nel sito del World Integrated Trade Solution? Dobbiamo andare in fondo dove leggiamo la seguente dicitura:

HS Nomenclature used HS 2017

HS Code 382200: COVID-19 Test kits

HS Classification Reference based on Covid-19 medical supplies list 2nd edition, prepared by World Customs Organization (WCO) and World Health Organization (WHO)

Il riferimento che dobbiamo considerare è il link al file PDF «Covid-19 medical supplies list» che al momento rimanda a una pagina vuota. Ci viene in aiuto Web-Archive, dove il PDF è stato salvato il 14 aprile 2020:

Nel titolo del documento, avente carta intestata del World Customs Organization (WCO), leggiamo «HS classification reference for Covid-19 medical supplies 2nd Edition» ed è presente una tabella che indica il codice HS da fornire ai prodotti diagnostici legati alla Covid-19:

Dall’area di ricerca per codice HS del sito WITS è possibile accedere ad un’intera sezione dedicata ai codici per i prodotti medici legati alla Covid-19 intitolata «Trade Statistics Medical Product related to COVID-19 (HS 6-digit)» dove troviamo quelli citati nella tabella sopra riportata e molti altri, tra questi anche i prodotti a base di alcol.

Perché abbiamo dei dati del 2018?

Ora che abbiamo presente che determinati codici vengono assegnati ai prodotti associati alla Covid-19 dobbiamo spiegare ci sono dei report relativi agli anni precedenti alla Pandemia del 2020. Il problema è legato alla categorizzazione e al sistema di ricerca del sito, un problema che possiamo spiegare modificando la stessa URL che ha creato confusione:

trade/comtrade/en/country/ALL/year/2018/tradeflow/Exports/partner/WLD/nomen/h5/product/382200

Rimuovendo «nomen/h5» finiamo nell’area generica del codice 382200 del 2018. Che cosa notiamo? Che cambiano l’intestazione («Reagents; composite diagnostic or laboratory reagents, other than those of heading no. 3002 or 3006 exports by country in 2018») e la descrizione del prodotto («Reagents; composite diagnostic or laboratory reagents, other than those of heading no. 3002 or 3006»), ma rimangono invariati i campi «Trade Value 1000USD» e «Quantity». Vediamo l’esempio relativo al valore in denaro:

URL con «nomen/h5»:

– United States
Trade Value 1000USD = 7,222,382.19

– European Union
Trade Value 1000USD = 6,980,107.93

**************

URL senza «nomen/h5»

– United States
Trade Value 1000USD = 7,222,382.19

– European Union
Trade Value 1000USD = 6,980,107.93

Che cosa vuol dire? Che i dati forniti per il 2018 riguardano proprio qualunque prodotto avente il codice «HS code 382200» e che a seguito delle indicazioni del World Customs Organization (WCO) sono stati categorizzati tutti come «Covid-19 Test kit». Il valore «nomen» presente nell’URL richiama la «Nomenclature» (descritto nel glossario del sito) mentre il valore «h5» dovrebbe riguardare la sub-categoria, ma la cosa curiosa è che se cambiamo solo quel valore con «supercalofragilistico» otteniamo la stessa pagina «Covid-19 Test kits» (clicca qui per provare). Questo risulta comprensibile anche dal fatto che la pagina Covid-19 riporta le categorie evidenziate in verde e giallo nell’immagine sottostante:

Provate ora a fare un altro test sostituendo il 2018 con l’anno 2020 (qui per provare). Risultati? Zero! Perché? Il sistema riporta i dati relativi all’anno concluso e attualmente siamo ancora a settembre 2020.

Cosa dire del codice 300215?

No, non me lo sono dimenticato! Qualcuno potrebbe dire che non ci sarebbero precedenti prodotti con il codice 300215, ma in realtà nel sito del WTO (World Trade Organization) troviamo delle tabelle dove è possibile visualizzare il codice per Paese e i relativi anni di import-export.

Se leggiamo bene la tabella del WCO con i 4 codici notiamo che viene riportato con un punto: 3002.15 e non 300215. Lo stesso vale anche nel caso del 3822.00, come possiamo notare da questo documento del sito Adm.gov.it:

Si parla di «Prodotti immunologici, presentati sotto forma di dosi o condizionati per la vendita al minuto» ed è una descrizione generica per molteplici prodotti come il Brazikumab, un anticorpo monoclonale progettato per il trattamento della malattia di Crohn. Sul sito dell’Unione europea c’è un altro prodotto tedesco che riguarda ancora gli anticorpi monoclonali non per la Covid-19.

Il sito cambia categoria

Mentre concludevo l’articolo il sito Wits.worldbank.org modifica la categoria «Covid-19 Test kits» sostituendola con «Medical Test kits». Se ripetiamo l’esperimento precedente rimuovendo dal link i due valori «nomen/h5» funziona ancora!

In un aggiornamento successivo è stata aggiunta una frase sotto l’elenco delle categorie che riporta il link al documento PDF del WCO: «The data here track previously existing medical devices that are now classified by the World Customs Organization as critical to tackling COVID-19». Questa frase risulta essere la conferma della mia analisi.

Per fortuna era tutto archiviato su Web-Archive.

Conclusioni

Il sito Wits.worldbank.org non fa altro che riportare i dati dei prodotti aventi un codice doganale HS che li identifica a livello internazionale. Anche agli attuali prodotti utili ad effettuare i test Covid-19 sono stati assegnati gli stessi codici, come il codice «HS code 382200» usato per qualunque altro reagente diagnostico.

Il sistema non fa distinzione tra un prodotto utile ai test Covid-19 o per quelli per effettuare analisi sullo sperma, assegnando al codice «HS code 382200» la categoria «COVID-19 Test kits» ha fatto si che venissero considerati anche tutti i prodotti negli anni precedenti alla Pandemia Covid-19, tutti quelli dalla nascita del sistema HS e riportati nel sito.

Detto questo, il sito e le tabelle riportate non provano in alcun modo che ci siano stati prodotti specifici per i test Covid-19 negli anni precedenti alla Pandemia.

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