Ventinove pagine contenenti le linee guida degli interventi e le indicazioni all’Unione europea in merito alle riforme su cui saranno convogliati i fondi europei del Recovery Fund. Oggi, 9 settembre, l’esecutivo ha pubblicato il documento su cui poggerà il Piano nazionale di riforma e resilienza (Pnrr). Al suo interno, si legge che il Pnrr dell’Italia si baserà sul Piano di Rilancio presentato dal Presidente del Consiglio e discusso nei recenti Stati Generali (13-21 giugno).
Tra gli obiettivi generali menzionati, la digitalizzazione del Paese, la realizzazione di «infrastrutture più sicure ed efficienti», lo sviluppo di «un tessuto economico più competitivo e resiliente». E ancora: investimenti nella formazione e nella ricerca, quelli nell’ambiente, un ordinamento giuridico più moderno ed efficace, «una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese».
Sul fronte del digitale, si parla di completamento della rete in fibra ottica e per il 5G, ma anche di investimenti per la digitalizzazione della Pa con l’obiettivo di favorire la diffusione dei pagamenti digitali nel pubblico e nel privato. Per quanto riguarda le infrastrutture, il documento pone l’accento sulla «necessità di una nuova stagione di pianificazione strategica di medio periodo, con un piano di sviluppo integrato, sostenibile e interconnesso per un Paese più competitivo, equo e vivibile, riducendo il divario tra il Centro -Nord e il Mezzogiorno».
Capitolo istruzione. Si va dalla digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento alle misure di contrasto all’abbandono scolastico, passando per politiche mirate ad aumentare la quota di giovani diplomati o laureati. Per quanto concerne la transizione verde, il governo menziona investimenti finalizzati a conseguire obiettivi European Green Deal, come la graduale de-carbonizzazione dei trasporti e mobilità di nuova generazione. Sul tavolo anche l’adozione di piani urbani per il miglioramento della qualità dell’aria e il miglioramento efficienza energetica e antisismica edifici pubblici e degli stabilimenti produttivi.
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