Mattarella spinge sul Recovery Fund: «Presto con i piani nazionali. Non compromettiamo il futuro dei giovani, ci chiederanno perché non abbiamo fatto niente»

In collegamento con il Forum Ambrosetti, il presidente della Repubblica ha chiesto ancora una volta di guardare ai giovani per rilanciare il Paese. E sull’Ue: «Ha ritrovato lo spirito dei suoi padri fondatori»

È un riconoscimento alla reazione dell’Europa alla pandemia di Coronavirus quello del presidente Sergio Mattarella, intervenuto al secondo giorno del Forum Ambrosetti in collegamento con l’ex premier Enrico Letta. «Dall’Europa – ha detto il capo dello Stato – in occasione della pandemia sono arrivati segnali innovativi. La pandemia è stata un richiamo alla realtà». Una reazione che lo stesso Mattarella aveva invocato all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando aveva richiamato gli organi europei a una spinta di solidarietà e a non aggiungere ostacoli per quei Paesi che cercavano di rispondere al primo tsunami di contagi, come l’Italia in quei giorni.


Questa emergenza sanitaria è stata per Mattarella «uno spartiacque per la Ue che in pochi mesi ha assunto decisioni coraggiose e innovative. Ha mostrato la sua forza propulsiva, la capacità di ritrovare lo spirito dei suoi padri fondatori». Il presidente ha chiesto quindi di accelerare sull’approvazione del Recovery Fund: «Si tratta di una possibilità unica e forse irripetibile di interventi per assicurare prosperità». Per questo non c’è tempo da perdere, con gli Stati che dovrebbero presentare i propri piani nazionali il prima possibile: «Con sollecitudine – dice Mattarella – entra in gioco per i singoli Stati il valore delle responsabilità».


Mattarella ha chiesto poi un’attenzione speciale al mondo dei giovani: «Non compromettiamo con scelte errate la speranza per chi verrà dopo di noi di godere di condizioni per lo meno pari di quelle di cui noi abbiamo usufruito». Sul futuro il presidente della Repubblica aggiunge che «in caso di inattività le nuove generazioni ci domanderanno perché una generazione “che ha goduto di prosperità” non ha realizzato infrastrutture necessarie per la crescita e riforme necessarie accrescendo solo la massa del debito».

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