Il monito di Mattarella sul Recovery Fund: «Non è un passaggio della diligenza»

Il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso al Quirinale in occasione dei 50 anni dalla fondazione delle Regioni a statuto ordinario

Gli scontri sulle riaperture, le differenze nei contagi e nell’applicazione delle norme e anche il distanziamento dei mezzi pubblici. Da quando il Coronavirus è arrivato in Italia è emerso come il rapporto tra Stato e Regioni sia ancora delicato da gestire. E così oggi, durante la cerimonia di per i 50 anni delle regioni a Statuto ordinario il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato quanto sia importante fuggire dal centralismo statale o regionale per traghettare l’Italia fuori dalla crisi innescata dalla pandemia.


Nella sala del Quirinale in cui erano riuniti tutti i governatori Mattarella ha chiesto di concentrare le forze sul Piano per l’Italia, un progetto di rilancio per cui dovranno esserci «modalità di coinvolgimento e collaborazione compatibili con la pressante urgenza di definizione». È da qui infatti che si potranno definire gli obiettivi da raggiungere per i prossimi anni:


«È un appuntamento da non perdere per incidere su nodi strutturali con riforme e investimenti commisurati: tutela dei bisogni, rilancio dell’economia, valorizzazione dei territori con il recupero di ritardi decennali, sono priorità nazionali da definire alle quali devono concorrere tutte le energie del Paese, istituzionali e sociali».

Il ruolo del Recovery Fund

Mattarella ha ricordato anche che in tutto questo sarà fondamentale il Recovery Fund, un fondo da utilizzare con attenzione, senza trasformarlo in un assalto: «L’Ue ha dato prova di lungimiranza e tempestività» con il Recovery Fund. Ed è per questo che non bisogna trattarlo come «un passaggio della diligenza cui attingere ma come occasione di storico rilancio per l’Italia».

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