In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERICoronavirusDistanziamentoDonald TrumpMascherineRegno UnitoSanitàTamponiUSAUSA 2020

Coronavirus, polemiche sul comizio di Trump: 6 mila persone, poche mascherine e zero distanza. Allarme nel Regno Unito: in tilt i laboratori, tamponi esaminati all’estero

14 Settembre 2020 - 06:52 Redazione
Sono quasi 29 milioni i casi nel mondo di Coronavirus, mentre le vittime sono salite a 922 mila secondo la Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti guidano la classifica mondiale con 6,5 milioni di casi e 194 mila morti

Usa

Twitter | Il pubblico attende l’inizio del comizio di Donald Trump a Henderson, nel Nevada

Nuove polemiche su Donald Trump dopo l’ultima manifestazione elettorale in Nevada in un capannone di Henderson, dopo quello di Tulsa in Oklahoma dello scorso giugno. Nonostante le raccomandazioni degli esperti sul contenimento dei contagi da Coronavirus evitando grandi raduni dove è difficile mantenere la distanza sociale e le regole previste dallo stesso Stato del Nevada sugli assembramenti, l’evento ha raccolto poco più di 6 mila persone, stipate sugli spalti una vicina all’altra e con poche mascherine indossate.

I volontari della campagna elettorale di Trump per le Presidenziali hanno preso la temperatura all’ingresso del capannone e distribuito delle mascherine al pubblico, invitando la gente a indossarle. Ma tranne le persone dietro il palco di Trump, quelle sugli spalti sembrano aver seguito poco l’invito. Come riporta la Cnn, le direttive statali del Nevada vietano l’organizzazione di eventi con più di 50 persone. Le manifestazioni devono poi essere approvate dal Dipartimento per il Commercio e l’Industria del Nevada, ma stando alla portavoce della città di Henderson, Kathleen Richards: «Il Comune non è stato informato se questo evento sia stato approvato». L’organizzazione del comizio di Trump rischia ora una multa di almeno 500 dollari e la sospensione della licenza commerciale.

Regno Unito

EPA/WILL OLIVER | La consegna dei documenti informativi per gli automobilisti all’ingresso di un centro per i test sul Coronavirus a Londra

Preoccupa l’aumento dei contagi nel Regno Unito in vista della stagione autunnale, con la curva delle infezioni tornata alta a livelli che non si vedevano dallo scorso maggio, con 3.330 contagi nelle ultime 24 ore e portando ora il totale a quasi 371 mila casi e 41.717 vittime, secondo i dati della Johns Hopkins University. La ripresa delle infezioni che ha spinto uno dei consulenti del governo per l’emergenza sanitaria, il professor Peter Openshaw, a lanciare un appello al governo perché: «agisca rapidamente ora per evitare che i contagi crescano in modo esponenziale», ha detto a Sky news.

Per contenere la diffusione dei contagi, il governo britannico ha imposto il divieto di assembramento per gruppi non superiori a sei persone. Ma è sul fronte del monitoraggio dei possibili contagi che si registrano le prime criticità. Secondo il Sunday Times, i laboratori britannici sono sovraccarichi di richieste di test e hanno accumulato un arretrato di 185 mila tamponi ancora da elaborare. Un’emergenza nell’emergenza che ha costretto diversi laboratori a inviare i tamponi all’estero per essere processati. Se i contagi dovessero ulteriormente peggiorare, il prof. Openshaw ha aggiunto che si potrebbero presto verificare le condizioni per un nuovo lockdown in poco tempo.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti