Il taglio dei parlamentari? Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la riforma «non compromette la funzionalità delle Camere». Anche se dovrà essere corredata da un percorso che andrà «integrato e completato». Il premier, in vista del referendum del 20 e 21 settembre, si è dunque schierato apertamente per il sì, pur annunciando che non si impegnerà in prima persona per fare campagna elettorale. La riduzione dei seggi, per Conte, può essere infatti «un primo passaggio per contribuire a valorizzare in termini di autorevolezza il lavoro dei parlamentari».
L’accordo tra M5s e Pd prevede del resto una serie di interventi per riequilibrare gli effetti del taglio, a partire da una nuova legge elettorale proporzionale con sbarramento al 5%.Sul tavolo, ci sono anche altre riforme costituzionali piuttosto delicate, come la modifica della base elettorale per il Senato da regionale a circoscrizionale e l’equiparazione dell’elettorato attivo e passivo tra Montecitorio e Palazzo Madama.
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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