Il virologo Palù: «Anestesisti e rianimatori già costretti a scegliere chi intubare e chi no»

di Redazione

Sull’ipotesi lockdown: «Sappiamo tutti che ci metterebbe a terra dal punto di vista economico, ma se non c’è modo di invertire la tendenza…»

Il virologo Giorgio Palù, ospite di L’aria che tira su La7, ha detto che negli ospedali italiani «anestesisti e rianimatori sono già costretti scegliere chi intubare e chi no». Quanto all’ipotesi di un nuovo lockdown e agli appelli dei medici, ha aggiunto: «Non sono decisioni che spettano a chi si occupa biologia dei virus. L’Ordine dei medici avrà considerato un aspetto fondamentale, ovvero l’occupazione media delle rianimazioni, perché è questa che ci dà un indice di saturazione del sistema sanitario».


Secondo Palù, il virus «ha subito molte mutazioni» e «non abbiamo prove che sia più virulento, né che sia meno virulento. Molto probabilmente dovremo conviverci». La saturazione delle terapie intensive è l’indicatore principale da tenere d’occhio, ha detto, perché «abbiamo 10 mila respiratori ma non 10 mila posti letto. Li abbiamo aumentati, ma certamente non al Sud. Sappiamo tutti che un lockdown ci metterebbe a terra dal punto di vista economico, ma se non c’è modo di invertire la tendenza…». 


La curva dei contagi, del resto, da ottobre ha una crescita esponenziale: «Se avessimo una possibilità di distinguere i soggetti positivi tra asintomatici, paucisintomatici, con polmonite, con polmonite che desatura, potremmo intervenire con linee guida per cercare di curare alcuni di questi pazienti a casa», ha rimarcato Palù, sottolinenando l’importanza di rafforzare la medicina territoriale.

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