Inchiesta sul ponte Morandi, arrestato l’ex ad di Autostrade Castellucci. Ai domiciliari altri due manager: sapevano dei difetti alle barriere pericolanti

L’inchiesta della procura di Genova è partita lo scorso anno durante le indagini sul crollo del ponte Morandi

Sono almeno tre gli arresti e tre misure interdittive quelle che la Guardia di Finanza sta eseguendo nei confronti di ex manager e altri ancora in servizio di Autostrade per l’Italia. Ai domiciliari è finito l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, oltre a Michele Donferri Mitelli e Paolo Berti, rispettivamente ex responsabile delle manutenzioni e direttore centrale operativo dell’azienda. Le ipotesi di accusa che hanno portato alle misure cautelari sono per attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture. L’inchiesta è portata avanti dalla Procura di Genova che già indagava sul crollo del Ponte Morandi, dopo che i finanzieri hanno raccolto lo scorso anno documenti sui problemi riscontrati per la sicurezza delle barriere fonoassorbenti montate sull’intera rete autostradale.


L’ex ad Castellucci, in carica fino a gennaio 2019, è stato il primo indagato per il crollo del ponte Morandi dell’agosto 2018. Secondo quanto riporta la Repubblica, al manager viene contestato anche il reato di inquinamento probatorio. A due anni dalla tragedia in cui morirono 43 persone, Castelucci avrebbe avuto rapporti anche professionali con i vertici di Aspi, provando a depistare le indagini. I tre manager attualmente in servizio per Autostrade coinvolti in questa inchiesta sono stati interdetti per un anno. Si tratta di Stefano Marigliani, direttore del primo tronco di Autostrade, ora trasferito a Milano; Paolo Strazzullo, oggi distaccato a Roma ed ex responsabile delle ristrutturazioni pianificate sul ponte Morandi, che secondo l’accusa non sono state mai eseguite; Massimo Meliani di Spea.


L’indagine sui pannelli pericolosi

ANSA/SIMONE ARVEDA | L‘ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci

Nel filone d’indagine che riguarda i pannelli fonoassorbenti, i finanzieri hanno scoperto che gli ex vertici di Aspi sapevano che le barriere fossero difettose. I pannelli erano potenzialmente pericolosi, visto che potevano cedere in giornate di forte vento. Episodi già avvenuti tra il 2016 e il 2017 proprio lungo le autostrade genovesi. Secondo i finanzieri, i manager erano consapevoli dei difetti progettuali, oltre del fatto che per ancorare i pannelli a terra erano stati usati materiali poco performanti e neanche conformi alle certificazioni europee.

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